Il cavalier Giuseppe Pastori (1814-1885), di Orzinuovi (Brescia), appartenente a una ricca famiglia bresciana, avvocato, amministratore di beni mobili e immobili di numerose famiglie nobili lombarde (tra cui quella di Cristina di Belgioioso), è costretto a lasciare l'Italia dopo aver partecipato ai primi moti risorgimentali. Esule a Parigi, vi conosce appunto la principessa di Belgioioso, che aiutava i fuoriusciti italiani; rientra in Italia ed è tra i patrioti della Repubblica Romana, ma dopo la conquista della città da parte dei Francesi, ripara a Malta. Dopo l'unità d'Italia rientra in patria e riprende a svolgere il suo lavoro di amministratore. Alla sua morte lascia erede un cugino suo figlioccio, ancora minorenne, raccomandandosi gli venisse impartita un'ottima educazione che ne facesse un uomo probo e un cittadino del mondo; prevede numerosi legati tra i quali un milione di lire per la fondazione di una scuola di Agraria a Brescia, un cospicuo lascito in favore dell'Ospedale Maggiore e una somma per la Congregazione di Carità di Orzinuovi. La commissione del ritratto viene affidata alla pittrice Antonietta Bisi, ma per la morte prematura dell'artista a eseguire il ritratto è il cognato, Giuseppe Bertini, ritrattista in voga all'epoca e che esegue diverse opere per la Quadreria.