Giuseppina Pontiggia Bernacchi, vedova benestante, il 29 luglio 1906 lascia in vita 200.000 lire all'Ospedale Maggiore, riservandosi un usufrutto vitalizio. Poiché muore pochi mesi dopo, l'Ospedale entra in possesso dell'eredità quasi completa. La benfattrice stessa sceglie per il ritratto il pittore Ernesto Fontana, che, sebbeni inizi il quadro quando è viva, si basa come modello su due fotografie.