Graziosa Torriani si dedica attivamente alla filantropia, insieme al marito Dante Tomasini, imprenditore di successo, nonostante le umili origini e la lunga parentesi bellica che lo costringe, al ritorno dal conflitto, a ripartire praticamente da zero. In favore dell’Ospedale Maggiore i due coniugi donano importanti cifre e cospicui patrimoni azionari per finanziare l’ampliamento dei Padiglioni che diventeranno sede di Cliniche universitarie, oltre ad acquistare, da distribuire gratuitamente ai malati indigenti, 1 milione di dosi di penicillina. La commissione del ritratto di Graziosa Torriani, come di quello del marito, è affidata a Giuseppe Palanti. Entrambi i quadri sono offerti direttamente dalla coppia. In questo dipinto, che costituisce il "pendant" del ritratto del marito, la benefattrice è rappresentata come una bella donna sicura di sé, ma non arrogante, in una posa teatrale, stemperata dal sorriso naturale e simpatico; Palanti indulge, utilizzando con abile tecnica pennellate sinuose, nel far risaltare la morbidezza delle pellicce e dei tessuti e stende i colori sulle pareti con una tecnica quasi impressionistica. Un ritratto piacevole, molto mondano e sicuramente volto a far risaltare lo status sociale del personaggio.