Ida Finzi (1848-1927), nata a Correggio (Reggio nell'Emilia) e morta a Ferrara, collabora col ricco marito Lionello nell'amministrazione dei beni di famiglia e una volta rimasta vedova li gestisce con grande oculatezza. Nel suo testamento lascia erede l'Ospedale Maggiore di 800.000 lire. L'esecuzione del ritratto è affidata a Mario Tozzi, a cui vengono inviate due foto di Ida e due del marito "la cui effigie converrebbe figurasse nel ritratto della moglie, in un quadro, busto o medaglione opportunamente collocato nello sfondo del dipinto o in qualunque altro modo conforme alle esigenze artistiche". Tozzi risponde che si sarebbe servito di una foto giovanile di Ida e altrettanto farà per il marito. Il risultato è un quadro in cui l'imponente figura femminile ricorda addirittura le bagnanti di Picasso e il tavolo con i libri e la scultura della testa del marito poggiata sul piano ha il sapore di una natura morta metafisica.
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