L’impostazione del dipinto, con la dama seduta, aderisce ai modelli del ritratto di rappresentanza tipici del primo Cinquecento, ma il naturalismo della composizione e l’eleganza della figura consentono di collocare la tela nell’ambito lombardo e, in particolare, di assegnarla alla produzione delle sorelle Europa e Lucia Anguissola. La critica propende per l’attribuzione ad Europa, ma in maniera dubitativa per le scarse testimonianze della sua attività ritrattistica.
In questo ritratto non vi è alcun tentativo di caratterizzazione psicologica, ma la grande attenzione alla resa delle vesti fa pensare che l’autore abbia puntato soprattutto alla rappresentazione dello stato sociale dell’effigiata.
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