Lodovico Bianchi (1826-1906), magistrato, consiglire di Corte d'Appello, nonostante le agiate condizioni economiche, conduce un'esistenza modesta. Nomina erede l'Ospedale Maggiore di titoli e obbligazioni, della sua villa a Erba (Monza) e due immobili milanesi in Via Senato 16 e in Via Monte Napoleone 6, prevedendo legati vitalizi per due domestiche. La commissione del ritratto viene affidata al pittore Emilio Gola, fratello della benefattrice dell'Ospedale Clara Gola Dugnani Rogeri di Villanova, che si avvale come modello di un ritratto del benefattore, opera di un dilettante, e che realizza, con pochi tocchi e una sintesi cromatica di straordinaria efficacia, un dipinto di grande spontaneità e naturale immediatezza.
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