Luigi Coccini (1832-1917), rinomato orefice, lascia 50.000 lire all'Ospedale Maggiore, con un legato per una rendita vitalizia in favore della sua domestica. Il ritratto, dapprima commissionato a Giuseppe Palanti, collaboratore importante della Quadreria Ospedalierta, che rifiuta l'incarico per mancanza di documentazione iconografica, viene eseguito da Giuseppe Lombardi, che aveva consciuto i il defunto, ma è rifiutato dalla Commissione Artistica,"perché non rispondente alle esigenze artistiche della Quadreria". La famiglia Coccini chiede allora che l'esecuzione sia affidata a Guido Tallone, figlio del celebre ritrattista Cesare, che era stato il ritrattista più affermato nella Milano d'inizio secolo., e che esegue un buon ritratto pur nella carenza di documentazione iconografica.