Luigi Vergani (1837-1926), originario di Morbegno (Sondrio), rimasto orfano di padre viene a Milano con la famiglia in cerca di lavoro; prima impiegato di banca, poi agente di cambio in Borsa, e finanziatore di numerose imprese pubbliche e private, presidente della Banca di Credito Lombardo, della Società di Navigazione del Lago Maggiore, tra i fondatori della Edison, uno dei soci per la concessione delle Terme di Montecatini, che viene "lanciata" come importante stazione terapeutica. Personaggio molto in vista nella società milanese, amico di Giuseppe Verdi e di molti artisti e scrittori, collezionista di opere d'arte mette da parte una cosicua sostanza che nel testamento, due anni prima di morire, destina in beneficenza. Il suo patrimonio, che ammonta a 11 milioni, prevede moltissimi sono i legati per associazioni assistenziali: all'Ospedale Maggiore tocca l'intero patrimonio mobiliare, per un valore complessivo di circa 5 milioni di lire. La splendida villa di Torno (Como) viene destinata a un Istituto Femminile per adolescenti povere, al fine di formarle al loro futuro di madri e casalinghe. Opera filantropica certamente, ma purtroppo in linea con la visione, oggi anacronistica, della donna, perno sì della società, ma come massaia, moglie e madre "funzioni assegnatele dalla natura". La commissione del ritratto viene affidata a Emilio Pasini, che nel dipinto dà particolare rilievo all'espressione bonaria del volto del benefattore.