Gemito conobbe a Parigi Ernest Meissonier, la cui pittura accademica era molto apprezzata in ambienti conservatori. Da questa intensa amicizia Gemito ricavò non solo sostegni economici ma anche consigli artistici, che spinsero lo scultore a mitigare il suo orientamento naturalistico con la minuzia descrittiva e la finezza della lavorazione, caratteristiche riscontrabili anche in questo ritratto.