Natalina Pizzamiglio (1846-1928) sposa appena sedicenne Francesco Zanni. Non avendo figli, i due coniugi si occupano dei nipoti, soprattutto di uno che cresce con loro dall'età di diciotto mesi e muore tragicamente a diciassette anni investito da un tram. Nel testamento Natalina Pizzamiglio, ormai vedova, lascia in eredità all'Ospedale Maggiore l'immobile in cui abita con la sorella Benvenuta, per la quale chiede l'usufrutto, stabile il cui valore si aggira sulle 800.000 lire. La commissione del ritratto è affidata a Guido Tallone, figlio del più celebre Cesare, che lo esegue avendo a modello una fotografia che raffigurava la benefattrice in età giovanile nel pieno della sua bellezza. Il pittore rievoca nel dipinto un costume e un ambiente ottocenteschi, senza però fare riferimento alla pittura di Hayez, che le caratteristiche fisionomiche dell'effigiata avrebbero potuto facilmente indurre.
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