Di Orazio Rancati (1598-1679) si sa che abitava a Milano in Corso di Porta Tosa, l'odierno Corso di Porta Vittoria. Nel testamento lascia i suoi beni a un figlio naturale e, in subordine, all' Ospedale maggiore se il figlio fosse morto senza discendenti maschi. Ciò avviene nel 1683 e l'Ospedale si trova così a ereditare 800.000 lire, cui si aggiunge un altro legato che era stato disposto sempre in suo favore. Il ritratto viene commissionato a Salomon Adler, pittore di Danzica, celebre ritrattista, attivo in Italia a Bergamo, Venezia, Milano, la cui pittura è fortemente influenzata dai maestri della pittura fiamminga, in particolare da Rembrandt.