Paolina Brigola (1841-1927) sposa il ricco negoziante Francesco Cauda; la loro unica figlia muore in tenerissima età. Quando resta vedova, decide di donare 100.000 lire all'Ospedale Maggiore, certa di interpretare gli intenti benefici espressi in vita dal marito e per ricordarne la memoria. Chiede che vengano eseguiti i ritratti di entrambi. Il suo viene commissionato a Virginio Ghiringhelli, che si serve di una fotografia benché la benefattrice sia vivente. Questo ritratto, sobrio, efficace, malinconico, è uno dei rarissimi eseguiti dall'artista che, nella sua fase figurativa, è soprattutto pittore paesista e poi si dedica esclusivamente alla pittura astratta.