Il ritratto del generale dei gesuati (Chierici apostolici di San Gerolamo) Paolo Morigia colpisce per l’abilità esecutiva dell’autrice e fu molto elogiato dallo stesso religioso che affermò essere perfettamente rassomigliante: “rassomigliando talmente al naturale, che più non si può desiderare”. Del Morigia viene messo in risalto non tanto il suo essere religioso, quanto piuttosto il suo aspetto di storico erudito e non si manchi di notare, nella sua mano sinistra, un paio di occhiali. La resa naturalistica e puntigliosa degli oggetti ci ricorda che Fede Galizia fu anche esecutrice di nature morte. La carta sulla quale il frate scrive riporta dei versi di Borgogni riferentesi al dipinto e alle abilità pittoriche dell’autrice.