Rachele Brera (1849-1927), figlia di un agiato fuzionario del governo austriaco, nubile, vive con la sorella Giuseppina. Appartiene a una famiglia di benefattori dell'Ospedale Maggiore, con la sorella e i fratelli Lorenzo, vice primario dell' Ospedale, e Monsignor Carlo. Lorenzo aveva lasciato detto "a voce" alle sorelle, nominate sue eredi nel testamento, di disporre lasciti in favore della Ca' Granda. Entrambe le sorelle lo fanno, lasciando ciascuna 200.000 lire al nososcomio. Mentre Giuseppina rifiuta il ritratto purché venga eseguito quello del fratello Lorenzo (affidato a Giuseppe Mascarini), la commissione di quello di Rachele viene data a Alberto Salietti, nativo di Ravenna ed esponente del gruppo "Novecento". Il pittore ricava la figura della benefattrice da una fotografia di gruppo, che la ritrae all'aperto seduta insieme alla sorella Giuseppina, e la rappresenta col viso che esprime un rassicurante senso di solida bontà, vestita con un abito scuro, nel salotto di casa, in un ambiente quotidiano, quasi nell' atto di ricevere, con gentilezza spontanea, un ospite andato a farle visita. Presso la Galleria d'Arte Moderna di Milano si conserva uno studio preparatorio dell'ambiente.