Riccardo Gerli (1871-1946) non beneficia direttamente l'Ospedale Maggiore. La moglie Giulia Masier (1866-1948), che gli sopravvive di un paio d'anni, destina tutto il suo patrimonio all'Ospedale Maggiore, esprimendo il desiderio che, essendo il lascito frutto del lavoro e dell'impegno del marito, a lui fosse riservato il ritratto commemorativo. In realtà poi il Consiglio Ospedaliero dispone che anche Giulia Masier sia onorata col ritratto, che affida a Aldo Salvadori. Riccardo Gerli lavora come ingegnere per più di cinquant'anni alla Pirelli, prima a Milano, poi nella succursale di La Spezia. Nel momento del pensionamento Alberto Pirelli lo saluta definendolo con l'espressione "vero recordman dell'anzianità di lavoro e della fedeltà alla ditta". L' incarico del ritratto viene affidato a Umberto Franzosi, espositore abituale alle Biennali di Venezia; l'artista esegue un'opera apprezzata sia dalla Commissione Artistica sia dalla famiglia del benefattore, che lo trova somigliantissimo. Franzosi, che aveva frequentato la scuola di nudo a Brera, rappresenta il benefattore, impegnato al lavoro nel suo studio, che non volge gli occhi verso lo spettatore, intento nella lettura di progetto. Sul tavolo riga e squadra, strumenti della professione. Il quadro alle spalle, con magazzini portuali, potrebbe rappresentare lo stabilimento Pirelli di La Spezia.