Rosa De Amici (1843-1927), figlia dei proprietari di un ristorante in Via Passerella a Milano, sorella di due patrioti risorgimentali, sposa Luigi Loro, impiegato della Società delle Strade Ferrate Mediterranee. Rimane vedova dopo solo dodici anni di matrimonio e va a vivere con due zii materni che, morendo, la lasciano erede delle loro sostanze. Nel suo testamento destina ai nipoti i suoi beni, riservando all'Ospedale Maggiore lo stabile in piazza Santo Stefano 7, del valore di 500.000 lire. I nipoti chiedono che l'esecuzione dl ritratto sia affidata a Antonio Piatti, che l'aveva conosciuta personalmente. L'incarico viene invece affidato a Siro Penagini, ma il dipinto è rifiutato dai parenti, che ne criticano la mancanza di somiglianza e lo scarso valore artistico; il Consiglio affida allora la commitenza a Piatti, che lavora "con tutta la passione che la mia cara professione mi dà" e rappresenta la benefattrice con volpi, manicotto di pelliccia e ricco cappello, pronta per uscire a passeggio.