Rudolf Nureyev (1938-93), qui ritratto da Attilio Melo, è stato una presenza costante a Milano. Il grande
ballerino russo fuggito in Occidente esordì alla Scala il 9 ottobre 1965, nel Romeo e Giulietta di Prokof’ev. Vi tornava l’anno dopo con Margot Fonteyn nel “pas de deux” di Ashton tratto da “La signora delle camelie”. Il rissoso artista visse nel 1970 scontri col corpo di ballo, che pure iniziò ad adorarlo.
Interpretò Giselle alla Scala con regolarità. Danzò con Luciana Savignano, con Carla Fracci, per la coreografia di Maurice Béjart. Fu negli anni settanta ospite regolare, per l’entusiasmo del pubblico. Nel 1980 allestisce un suo Romeo e Giulietta divenuto famoso. Nello Schiaccianoci interpreta due ruoli: Drosselmeyer e il Principe. Poi Don Chisciotte, La Silfide, The Lesson. Rudy il Tartaro ha danzato «fino all’ultimo respiro» della sua vita straordinaria, stroncata prematuramente a 54 anni.