Teodosio Cottini (1838-1901), abbiente avvocato, nel testamento istituisce usufruttuaria di tutto il suo patrimonio la moglie, destina una sua proprietà con grande villa a Golasecca (Varese) all'Istituto pei Figli della Provvidenza, 50.000 lire alla Veneranda Fabbrica dl Duomo, 20.000 al Comune di Milano per i restauri del castello Sforzesco; il restante patrimonio lo divide in parti uguali tra l'Ospedale Maggiore il Comune di Milano, affinché completi il Museo Civico di Storia Naturale e ne incentivi l'insegnamento e la divulgazione scientifica. Il Comune di Milano eredita anche le sue collezioni artistiche. Prega la moglie, se non utilizzerà completamente la somma che annualmente le compete, a impiegarne l'eccedenza in beneficenza. La quota che spetta all'Ospedale è di 250.000 lire. La commissione del ritratto viene affidata a Lazzaro Pasini, che lo rappresenta in un angolo del suo studio, sul cui sfondo sono visibili l'orologio e uno dei due candelabri di bronzo dorato donati al Comune. Il quadro che si riconosce è "Leggendo 'Penombre' " di Paolo Sala, che la vedova Cottini lascerà in eredità alla Galleria d'Arte Moderna di Milano.