Teresa Sanseverino Vimercati (1838-1913), nata a Milano, sposa giovanissima del marchese Carlo Ermes Visconti di San Vito, non beneficia direttamente con un lascito l'Ospedale Maggiore, con cui coopera avendo fondato nel 1887 la Commissione dei Visitatori e delle Visitatrici, di cui è presidentessa, che distribuisce aiuti economici ai pazienti bisognosi e conforto morale agli ammalati dell'Ospedale. Quando muore, cieca ormai da diversi anni, è la figlia Mercedes che dona alla Ca' Granda 50.000 lire in memoria del fratello Ermes e della madre, chiedendo che di quest'ultima venisse eseguito il ritratto, di cui indica l'autore nella persona di Glauco Cambon. L'artista però viene a mancare: la nobildonna chiede allora che l'incarico sia affidato alla vedova, Gilda Pansiotti Cambon D'Amico, a sua volta pittrice, perché era in difficoltà economiche e con dei figli da crescere. Ne risulta un'opera vivace (dinamico e fuori del comune il gesto della manio inanellata che regge una sottile sigaretta), ricca cromaticamente, con un'iconografia piacevole (la benefattrice sorride con spontaneità) e inconsueta rispetto a quella tradizionale, derivata da una fotografia.