Il dipinto venne realizzato da Umberto Boccioni nel 1907 a Padova, dove l’artista raggiunse la madre e la sorella che lì soggiornavano e dove rimase fino all’aprile dello stesso anno, prima di spostarsi a Venezia. Durante il soggiorno padovano il pittore portò a compimento altre due opere, Ritratto di Virgilio Brocchi e Ritratto della pittrice Adriana Bisi Fabbri, che con la tela della Galleria d’Arte Moderna condividono il taglio fotografico dell’immagine – mutuato dall’insegnamento di Giacomo Balla – e un formato inconsueto, con tele di forma orizzontale in cui Boccioni sposta i soggetti in posizione laterale. Diverso invece è l’approccio stilistico nei tre dipinti: in quello della cugina Bisi Fabbri, colta in esterno, la scelta ricade sul divisionismo ─ debitore ancora una volta della pittura di Balla ─ mentre negli altri due l’esecuzione è più vicina ai caratteri della ritrattistica europea.
Sia nel Ritratto della madre sia nel Ritratto di Virgilio Brocchi infatti, le figure, riprese in interno, sono costruite attraverso una pennellata sciolta, di matrice post-impressionista; un linguaggio pittorico che Boccioni ha assorbito attraverso i suoi viaggi e visitando le Biennali veneziane.