La soprano spagnola Isabella Angela Colbran, (Madrid, 2 Febbraio 1785–Castenaso, Bologna, 7
ottobre 1845) qui raffigurata nelle vesti dell’opera Saffo di Mayr dal pittore tedesco Heinrich Schmidt, già nota per la sua voce eccezionale e per la sua bellezza, ebbe il suo lancio definitivo con il suo debutto alla Scala nel 1808. Da allora fu la dominatrice delle scene italiane dell’epoca, particolarmente protetta dalla corte napoletana e dall’impresario Barbaja che
la presenterà a Rossini. Lo scrittore Stendhal, che non aveva grande simpatia per la cantante, doveva ammettere che era “di una bellezza di genere imponente…lineamenti grandi che, sulla ribalta, sembrano fatali, una figura magnifica, un occhio di fuoco, alla circassa, una foresta di capelli del più bel nero di giada, e finalmente, l'istinto della tragedia. Questa donna... non appena appare in pubblico colla fronte adorna del diadema, incute in tutti un rispetto involontario….”
Divenne prima moglie di Rossini, che scrisse per lei opere serie nella seconda parte della sua breve carriera. Il matrimonio della Colbran con Rossini finì dopo soli quindici anni, anche perché la celebrata primadonna, una volta smessa la carriera, prese ad amare la vita dispendiosa e divenne giocatrice, con la tendenza a sperperare tutte le ricchezze accumulate.