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Ritratto della cantante Maria Callas (1923-1977)

Ulisse Sartini (1943- )

Teatro Alla Scala

Teatro Alla Scala
Milan, Italia

Maria Callas (1923-77), qui ritratta da Ulisse Sartini, è stato uno straordinario fenomeno artistico, al di là del canto, dell’opera e della stessa musica. Per trovare un simile fanatismo nel confronti di un divo, bisogna passare direttamente alle star del cinema o della musica leggera. Il grande soprano greco-americano, naturalizzato italiano, deve soprattutto alla Scala l’edificazione del suo mito, drammatico, musicale e sociale insieme. La sua carriera nel teatro milanese durò 10 anni e mezzo, tra il 1950 e il 1961. Tra i suoi circa 40 ruoli, alla Scala ne portò 23, fra i quali 6 spettacoli inaugurali del 7 dicembre.
Aveva una voce tragica, greca, tutta nervi, piena d’inquietudine, fatta per ruoli sacrali, come Norma, o per donne demoniache e ambiziose, come Lady Macbeth (Verdi), o per maghe come la Medea di Cherubini. Fu regina dei personaggi sconfitti, ribollenti di dolore fino alla follia, capace di mille sfumature, mille incertezze.
L’immedesimazione nei personaggi la portava a metterci dentro tutta la sua infelicità, quel dolore interiore e inspiegabile per una donna di successo. Da giovane compensava la sua figura un po’ sovrappeso con la perfezione del canto.
Nel ‘54 interpreta anche La Vestale di Spontini, che segna anche il suo incontro con il regista Luchino Visconti.
Canta nello stesso anno La Sonnambula di Bellini, con Leonard Bernstein sul podio. Fra i suoi meriti, partecipò alla Donizetti-Renaissence con Anna Bolena, ancora per la regia di Luchino Visconti.
Quando la voce, anche a causa della dieta del 1954, inizierà a perdere lentamente lo smalto giovanile, la compenserà con la figura longilinea e il volto ieratico.
Per lei vale lo stesso principio che si adotta per un vino o un cognac: va ad annate. Premesso che il suo splendore va dal ‘47 al ‘54, gli esperti, pur discordi fra loro, dicono che la sua stagione migliore sia il 1952, così come l’inizio della lentissima decadenza sia il ‘56: la Callas ha avuto il fascino di un fiore dalla fioritura che appare splendida anche in virtù della sua breve vita. Fu nota per tutti gli anni ’50 come Maria Meneghini Callas. Solo nel Poliuto di Donizetti del 1960, dopo l’incontro con Onassis, decadrà il cognome del marito e apparirà sui manifesti solo Maria Callas. Tanto tutti i fan la chiamavano già “La Maria”.

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  • Titolo: Ritratto della cantante Maria Callas (1923-1977)
  • Creatore: Ulisse Sartini (1943- )
  • Sede: Museo Teatrale alla Scala
  • Provenienza: Dono dell'Autore
  • Materiale: Olio su tela
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