Ritratto della cantante Renata Tebaldi (1922-2004)

Il soprano Renata Tebaldi (1922-2004) - nata a Pesano, città natale di Rossini - viene ricordata fra le massime interpreti liriche di ogni tempo. È considerata specialista delle opere di Verdi e di Puccini. Esordì
alla Scala, appena ricostruita dopo il bombardamento, nel concerto del 1946. In quell’occasione Toscanini avrebbe detto: “questa voce d’angelo fatemela scendere dal cielo” e il lusinghiero appellativo rimase. Non si sposò mai, perché una famiglia avrebbe ostacolato la sua carriera di cantante.
Negli anni Cinquanta, in cui la Scala mostrò di prediligere la Callas, la Tebaldi ebbe ovunque acclamazioni entusiastiche, a cominciare dal Teatro San Carlo di Napoli. Il Metropolitan di New York divenne il palcoscenico principale della sua arte, ma fu richiesta ovunque.
Le cronache segnalano una presunta rivalità con Maria Callas, che sarebbe iniziata durante una comune esibizione in Brasile: la Tebaldi ha raccontato di essere stata obbligata dai suoi fan a certi bis interpretati come dispetti, perché erano pezzi che voleva cantare la collega.
Tutti gli esperti interpellati sul confronto fra le due, rispondono che la voce della Tebaldi era più bella e omogenea – vellutata, cristallina - mentre la mitizzata Callas era un’interprete più profonda e
interessante nel rendere i personaggi. Le grandi artiste liriche negarono dissapori, e comunque vi fu una riconciliazione nel 1968, quando la Callas le rese platealmente omaggio dopo una rappresentazione.
Il repertorio della Tebaldi era stressante per la voce, che tuttavia, a partire dagli anni Sessanta, si logorò comunque meno di quella della Callas. La “voce d’angelo” continuò a cantare in scena fino al 1973. Alla Scala si esibì per beneficenza un’ultima volta nel 1976, l’anno del terremoto in Friuli. Un ennesimo memorabile trionfo.