Si tratta di uno dei più noti ritratti del poeta e scrittore milanese Tommaso Grossi, non solo per l’intensità dell’esito, ma anche per la fama dell’autore, Giovanni Carnovali detto il Piccio. Il pittore imposta l’immagine in termini tali da far percepire l’anima romantica del Grossi: raffigurato con un libro tra le mani e lo sguardo assorto, alle spalle ha un un arioso sfondo fluviale, probabilmente significativo del Po, che si immagina sia stato luogo di passeggiate del Grossi.