Vincenzo Cartis (1821-1904), agiato negoziante milanese, destina la sua intera eredità a opere di beneficenza; all'Ospedale Maggiore lascia la sua casa di via Felice Cavallotti 6 e 100.000 lire. La sua erede, un'amica di famiglia, propone per l'esecuzione del ritratto Amerino Cagnoni; si sceglie invece Ermenegildo Agazzi, che esegue un ritratto quasi espressionistico