L'ingegner Vincenzo Tanfani (1863-1921), di nobile famiglia anconetana, ingegnere laureato in Svizzera, medaglia d'oro dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, membro del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, ingegnoso industriale, fonda con un socio l'azienda "Ceretti e Tanfani", specializzata in impiantistica per trasporti (funicolari, gru, argani), dando l'avvio anche in Italia all'industria aeronautica. Quando muore, a soli 58 anni, destina il suo patrimonio a due ospedali, quello della natia Ancona e il Maggiore di Milano, con usufrutto in favore della moglie. L'esecuzione del ritratto è affidata a Riccardo Galli, che declina l'incarico per l'esiguità del compenso previsto. La vedova propone allora Adone Comboni. L'artista esegue un dipinto che è uno dei rari esempio di ritrattistica di ampie dimensioni della sua produzione, che si esprime di solito in misure più limitate e rappresenta il soggetto non in posa statica su uno sfondo paesistico dai colori smorzati.