DIBATTITI
Imputato,
ci parli
del caso Negri
Roma. Nel braccio G 8 del carcere
di Rebibbia (settore di supersicurezza,
prigionieri politici) Giuseppe Nicotri,
collaboratore dell' "Espresso" e di "Re-
pubblica" e redattore del "Mattino"
di Padova, è riuscito a organizzare un'
insolita tavola rotonda tra alcuni dei
più noti imputati dell'inchiesta sul ter-
rorismo e l'Autonomia arrestati il 7
so: Antonio Negri, Oreste
Scalzone, Luciano Ferrari-Bravo, Emi
lio Vesce, Lauso Zagato. Ecco, in sin-
tesi, l'essenziale della tavola rotonda.
NICOTRI. Accade a un giornalista,
ossia a me, il quale si dedica esclu-
sivamente al giornalismo, di trovarsi
con un mandato di cattura in mano.
E sotto l'accusa, non da poco, di esse-
re un capo delle Brigate rosse. Ma la
mia situazione è anche pirandelliana:
sospettato di essere il dottor Niccolai,
cioè quel brigatista che telefono al
professor Tritto per indicare dove era
stato lasciato il cadavere di Moro, mi
trovo rinchiuso in una cella accanto
a quella di Valerio Morucci, che un
rapporto di polizia indica come il "ve-
ro" Niccolai Durante le ore d'aria in-
contro Morucci e sento la sua voce che,
secondo i magistrati, dovrebbe essere
la mia. Insomma una situazione para
dossale; ma poiché sono giornalista ec
co una buona occasione per fare il
mio mestiere e organizzare una specie
di tavola rotonda fra i miei coimpu
tati. Perché siamo qui?
SCALZONE. Giuridicamente parlan-
do, non sappiamo perché siamo qui,
ma politicamente lo sappiamo benis-
simo. Siamo al centro di un processo
politico, che sarebbe più corretto defi-
nire un'operazione militare guidata da
un'ottica politica.
NICOTRI. Operazione militare, in
che senso?
SCALZONE. L'operazione 7 aprile,
cioè il nostro arresto, è militare per-
ché risponde alla logica del prosciu-
gamento: rastrella tutti quei settori del-
la sovversione sociale che per la radi-
calità delle loro lotte vengono visti
come habitat naturale di formazioni
guerrigliere. Siamo in presenza di un
Pubblichiamo una
singolare tavola rotonda. Vi
partecipano i principali
imputati del 7 aprile. La
coordina un
imputato-giornalista
modello maccartista rivisitato che uti-
lizza il concetto di "fiancheggiamen-
to" dilatandolo al massimo, fino a leg.
gere in termini di "congiura" la soli.
darietà sociale che spesso circonda le
formazioni guerrigliere e fino ad arri-
vare alla "contiguità fisica", all' "osmo-
si" tra articoli e saggi di imputati con
documenti dei gruppi armati.
NICOTRI. Ma il sistema giudizia-
rio italiano dà agli imputati delle ga-
ranzie. E' stato detto che a nostro
carico ci sono prove e testimoni. Pri-
ma o poi dovrebbero essere resi noti.
FERRARI-BRAVO. Sul garantismo
va fatto un discorso specifico. Pren-
diamo Magistratura democratica, per
esempio: se la maggioranza di Magi-
stratura democratica perde l'occasione
politica che le offrono gli arresti del 7
aprile, significa che ha una vocazione
suicida. Qui ci si trova di fronte al
costituirsi di sezioni speciali della ma-
gistratura che, all'insegna della lotta
al terrorismo, funzionano come veri
e propri tribunali speciali.
NICOTRI. Ma non siamo in Cile né
in Argentina; a cosa riferisci?
VEŠCE. Vorrei tornare alle prove
VESCE. E' stato detto che si tratta
di ex militanti di Potere operaio ora
e ai testimoni. E' stata condotta sull'
opinione pubblica una campagna mar-
tellante per affermare che prove e te-
stimonianze sono abbondanti e solidis-
sime. Intanto a noi, però, non vengono
contestati né fatti né circostanze pre-
iscritti al Pci. Pud darsi. Negli anni
successivi al '69 molti compagni sono
tornati al Pci e per una sorta di legge
del contrappasso si sono posti in prima
fila ad attaccare tutti quelli che resta-
vano a sinistra del partito comunista.
Si trattava di scaricare i propri sensi
cisi. Non ci viene detto come, dove, di colpa e di sconfitta, di far dimenti-
quando, e con chi ci siamo associati care il proprio passato. Credo che nes-
per l'eversione e l'insurrezione. Cosa suno ci abbia odiato più di questi
strana, specie se si pensa che molti "convertiti". Ma chiamarli delatori non
di noi, che non si rivedevano da sei o è esatto, perché non hanno nulla di
sette anni, si sono rivisti solo in car preciso da rivelare.
cere, grazie a Calogero. Il discorso sui
testimoni poi, è ancora più grave: il
NEGRI. A me sembra che l'ope-
razione 7 aprile più che di vendetta,
A destra: O-
reste Scalzo
ne; nelle al
tre foto, dal
l'alto e da si
nistra: Toni
Negri, Emilio
Vesce, Giu-
seppe Nicotri
e Luciano
Ferrari Bravo.
Pci padovano ha fornito a Calogero
non solo gli elementi su cui costruire
l'inchiesta, ma anche la cornice, ideo-
logica che la giustifica.
NICOTRI. Secondo voi questi testi-
moni chi sono?
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