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Pubblicazioni, Oggetto 175

Lonzi Marta[1978] - 2003

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Presente copertina del volume di Marta Lonzi, Rapporto reale e rapporto sublimato con l'oggetto, Prototipi; bozze parziali di Carla Lonzi, Anna Jaquinta, Del riconoscimento, Prototipi; bozze parziali di Maria Delfino, Anna Jaquinta, Carla Lonzi, Marta Lonzi, Dello scrivere, Prototipi; Negri-Scalzone: progetto del libro sul confronto tra le Brigate rosse e Rivolta femminile (con ritagli stampa e lettere di Renata [Gessner] a Marta Lonzi).

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  • Title: Pubblicazioni, Oggetto 175
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: [1978] - 2003
  • Transcript:
    BRIGATE ROSSE/SEGUE si travestono da baroni o viceversa). case editrici, partitini, eccetera. L'essenziale è che questi «perso- naggi, mentre vengono concreta mente inseriti all'interno di circuiti funzionali alla riproduzione del mo- do di produzione capitalistico e ade. guatamente retribuiti per placare le * inquietudini della loro coscienza, sono anche messi in grado di orga- nizzare intorno a sé piccole cliente. le. Alle consorterie del potere bor. ghese si affiancano così quelle della piccola borghesia intellettuale e tut. te e due insieme costano pur sempre meno, alla borghesia imperialista, di una comunque impossibile integra- zione di interi strati sociali. Negli ultimi anni questa tecnica, assai sperimentata negli Usa, ha ri. cevuto una discreta applicazione an- che nel nostro paese e chi non si lascia affascinare dalla magia dei paroloni troverà nella cronaca di tutti i giorni le conferme che vuole. La storia di un documento, attri- buito in coro alle Brigate rosse, tan to dai mass media del regime che dai giornalini cooptati, e in partico- lare al signorino Valerio Morucci e alla signorina Adriana Faranda, fa testo in proposito Noi non sappiamo chi siano per- sonalmente questi gentiluomini, ma basandoci sulle loro carte e sui loro comportamenti possiamo tranquilla- mente affermare che si tratta di neo- fiti della controguerriglia psicologi- ca, poveri mentecatti utilizzati dalla controrivoluzione. E, francamente parlando, il tentativo operato da cer. ti «consulenti della controguerri. glia >>, come i giornalisti Carlo Rivol ta, Mario Scialoia ed Enrico Deaglio, di travestirli da brigatisti per accre- ditare una « scissione », più che ila- rità, ci suscita un gran schifo. uno scritto, che sicuramente provie- ne dai settori più stupidi e disinfor- mati della controrivoluzione. nelle vostre manovre. Suvvia signori, un po' di serietà Come potete pretendere da noi o una amnistia ? Siamo solo all'inizio della guerra e già mendicate una tregua? Andiamo, questi pateracchi alla democristiana vanno bene tra An- dreotti e Berlinguer e tra Craxi e Piperno, ma noi non siamo proprio disposti a concedervi la grazia. Un colpo di grazia magari si... tanto per non deludere le vostre segrete cer- tezze! Non sappiamo se per queste « con- sulenze » essi siano stati ben retri- buiti dai loro padroni, ma abbiamo la certezza che Rivolta, Scialoia e Deaglio abbiano un'idea assai vaga dell'epoca in cui vivono; epoca in cui più che denaro da certe opera- zioni » c'è da guadagnarsi una buona razione di piombo, come del resto è già capitato al loro socio in loschi af. fari Casalegno. E una minaccia? No, no, per carità, solo una constata. zione. Se interveniamo nella sarabanda, orchestrata dai « consulenti con la collaborazione dei «neofiti e musi. cata nell'area della grande fami- glia » socialista, è solo perché incau- tamente siamo stati, per così dire, chiamati in scena. Qualche parola dobbiamo invece facciamo con l'intento di dialettiz. spenderla sul documento. E non lo zarci con quel pattume ideologi. co, con quel discorso sgangherato, raccattato qua e là tra i sacri testi di qualche professore universitario in cerca di «emozioni violente: tut. to ciò non ci appartiene, anzi, ci repelle. E se qualcuno non ci crede ha solo da sfogliare le nostre dichia. razioni ai processi che, se non sod. disfano i gusti letterari delle mafie accademiche dell'ultra sinistra, han. I « capi storici -o i « bracci > dei tempi eroici, come più aggrada - si gran voce ieri ci è stato chiesto di no tuttavia il pregio della chiarezza. propagandistica imbastita su questo documento, carognescamente attri. buito alla nostra organizzazione, può far sentire la nostra parola sulla questione dell'amnistia. Oggi si pre- tende nientemeno che un avallo a PANORAMA - 20 AGOSTO 1979 Il giudice Caselli: «Non illudiamoci» «M 1. semeberatus documento amole to meditato, in cui è evidente lo sforzo di proiettare all'esterno un' immagine monolitica dell'organizza- zione. Di apparire tutti uniti Sono impressioni a caldo, alla let- tura del documento dell'Asinara, di un esperto della storia della lotta ar mata in Italia, Giancarlo Caselli, il magistrato di Torino che ha istruito il processo contro il nucleo storico delle Brigate rosse. A Caselli Panora. na ha chiesto di formulare delle ipo. tesi sugli effetti che il documento produrrà nell'area della lotta armata. Domanda. Nello scontro tra i mo- vimentisti e gli stalinisti si at tendeva la scelta di campo dei capi storici incarcerati.. Risposta. Ed ecco che, puntuale, dall'Asinara è uscito il documento, un messaggio in linea con tutta la storia di questo gruppo di soci fondatori, di signori della guerra. D. In che senso? R. cuse Il documento risponde alle ac- dei dissenzienti.. D. Cioè del gruppo di Valerio Mo- rucci e Adriana Faranda che aveva- no accusato l'organizzazione di essere diventata prigioniera del suo ruolo stratesi, di essere cioè un nucleo d'ac. ciaio che ha un rapporto di direzione e di egemonia sull'universo della lot ta armata e che è quindi sempre più staccato dalla realtà del paese e mos so più da logiche interne che dalla preoccupazione tipica del passato di allargare la fascia di consensi attra. verso obiettivi e azioni esemplari , La grande speranza dei dissenzienti era quella di ottenere la legittimazio ne dei capi storici per quanto era successo dopo il loro arresto, cioè dopo il '76. D. Ossia l'anno della grande avan. zata del Pci, ma anche l'anno dello micidio del procuratore generale di Genova Francesco Coco, vittima di una vendetta (si era opposto alla scarcerazione dei brigatisti durante il rapimento di Mario Sossi) senza al cuna logica politica? R. Di certo è l'anno in cui le Br subiscono una profonda mutazione ge netica, D. Ma l'appello è caduto nel vuo- to. Curcio ha risposto togliendo Morucci Faranda l'attributo di *compagni» e chiamandoli sprezzan- temente signorino e signorina R. Certo la speranza dei dissenzien- ti di tirare dalla loro parte il gruppo storico detenuto e di metterlo con tro la direzione strategica sembra an- data delusa. I soci fondatori devono aver avvertito subito la necessità pri. maria di liquidare l'accentuarsi delle lotte intestine. Un pericolo che, oltre. tutto, minaccia anche la loro speran- za di sopravvivere politicamente. Co si fra le due posizioni il gruppo del seminare incertezze nei settori del movimento proletario di resistenza offensiva di più recente formazione. Interveniamo perché queste posi- zioni non sono, né sono mai state, delle Brigate rosse. Interveniamo per ridere su quei cervellini assai poco attrezzati che hanno potuto concepire anche solo la speranza di un nostro coinvolgi. mento in una manovra cosi infantile e scellerata. Interveniamo per di- chiarare che non lasceremo alcuno spazio alla provocazione del signori- no Morucci e della signorina Faran- da, ai disegni megalomani del baro- diso Mancini, Signorile e Craxi, che, sin dai tempi della Campagna di primavera >>, tirano i fili di questa squallida operazione. Questi arnesi, sedicenti autonomi, o liberal-gobettiani o craxo-socialisti sono armi (spuntate) contro la guer- riglia ed è ora che il movimento pro- letario di resistenza offensiva se ne sbarazzi con la massima chiarezza e decisione. E tempo di farla finita le « ambiguità », con l'ipocrisia dei con chi mesta nella palude di tutte sussurri. Il movimento rivoluziona- letaria ha la forza e il coraggio di rio deve capire che la sua anima pro- chiamare merda la merda e comuni. sta solo i comunisti. Altro che « com- pagni che sbagliano!».
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  • Notes: Presente uno scritto con segnatura Vodoz A10/6.
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