DOSSIER NEGRI/SEGUE
un'inchiesta parlamentare riuscirà
a renderli pubblici. E allora il pro-
blema diviene quello di scaricare
questa responsabilità sopra un sog.
getto adeguato e, in secondo luogo,
aprire un processo politico contro
le forze politiche che della trattati
va avevano fatto la loro bandiera.
Anche questo era nei progetti ini.
ziali. Non è detto che questo pro-
getto sia definitivamente caduto, tan.
to che qualcuno parla giustamente,
a proposito del processo Negri, di
processo in agguato. In quella
prospettiva comunque la costruzione
del mostro doveva servire per cele.
brare un pubblico esorcismo. La re-
staurazione del diritto doveva ave-
re questa plateale rilevanza e deter.
minarsi nella coscienza di ogni cit-
tadino cui era dato in pasto, attra.
verso il televisore, attraverso il quo.
tidiano, il « Mostro
la banda Negri, ma del modo in cui
questa colpevolezza vuol essere im-
posta. Non è d'altra parte la prima
volta che nella storia contempora-
nea ci troviamo di fronte a un sif-
fatto blocco di giustizia » c di« pro-
paganda #. I grandi processi mosco-
viti degli anni 30 sono stati impo-
stati proprio su questi criteri: ed è
oggi quanto meno rivelatore di una
grande « astuzia della storia che
quei metodi siano usati da magistra-
ti reazionari contro comunisti. Non
è tuttavia un problema per me che
non ho certo aspettato il mio pro-
cesso per denunciare il carattere bu.
rocratico e totalitario dei processi
moscoviti!
E chiaro allora perché un proces-
so del genere non può neppure esse.
re immaginato senza l'appoggio, che
dico?, senza l'integrazione della stam.
pa nel progetto. Gli strumenti giu-
ridici si adeguano ai mass media. Ei
mass media non sono
solo adeguati, qualifi-
cano bensì la stessa
Ma torniamo alla stampa, per chie.
fattispecie giuridica.
derci: una volta assunta la necessità
che la stampa partecipi al processo
il discorso indecente politico, almeno a questo qui che
stiamo vivendo, significa questo che
la stampa è succube dei giudici e del
loro indirizzo?
che i giudici del-tri-
bunale speciale fan-
no sulla sintonia ».
Che cosa vuol dire?
Vuol dire: abbiamo le
prove che tu hai fat-
to dei discorsi rivolu
zionari, sono accadu-
ti una serie di fatti
criminosi, quindi tu
sei materialmente (ol-
tre che moralmente)
colpevole di quei fat-
ti criminosi perché il
tuo discorso è in sin-
tonia con quei fatti.
L'ordinanza dei giu-
dici romani suona co-
si (pp. 28 e 30). Ora,
la sintonia non c'è
nei fatti: com'è noto
le posizioni teoriche dell'Autonomia
non si sono mai confuse, anzi sono
state fortunatamente polemiche nei
confronti di quelle delle Br. Ma qui
non importa sottolinearlo. La doman.
da è un'altra: sarebbe possibile pro-
durre simili sillogismi se non ci si ri.
volgesse a un'opinione pubblica ma.
nipolata da un'ossessiva ripetizione
di questi concetti? Sarebbe possibile
questo nuovo concetto di colpevolez.
za senza la strumentazione fedele dei
mass media? Mi sento di rispondere:
no, non sarebbe possibile. In una
società libera non sarebbe possibile,
e ha ragione Bocca quando affer-
ma che il problema oggi non è tanto
quello della colpevolezza o meno del
Non credo che nel rapporto fra
stampa e giudici questi ultimi siano
i padroni indiscussi. La cosa è più
complicata. Mi sembra infatti che,
con la liberalizzazione dei tribunali
alla fine degli anni 60, si sia creata
una specie di rete che tocca o coin-
volge magistrati, giornalisti e poli-
zia. Spesso anche politici (almeno
nel caso di Roma). E una rete com-
plessa, nella quale non bisogna pen-
sare in maniera semplicistica e vol-
gare che domini so-
lo il metodo del pas-
saggio delle veline.
Dopo il caso Zicari
(il cronista giudizia:
rio del Corriere del
la sera che fu so-
spettato di essere
un agente della po-
lizia nel gioco delle
trame nere) la situa-
zione, se non è cam-
biata, s'è almeno
moralizzata e si è
creato un dispositi.
vo per il quale da
un lato il rapporto
fra magistrato e
cronista giudiziario
s'è molto stretto,
dall'altro s'è stabili
to un nuovo rappor.
to di direzione ge-
nerale dell'indagine Il consigliere Istruttore Gallucci
VI - PANORAMA - 30 LUGLIO 1979
Il p.m. Pletro
Calogero
nel senso di un suo approfondimen-
to o di un suo depistaggio, di un suo
allargamento o di un suo restringi-
mento, ecc., piuttosto fra polizia e
inviati speciali, fra politici ed edito
rialisti dei grandi giornali d'infor-
mazione.
Guardiamo all'indagine sul caso
Negri: fin dall'inizio, e addirittura da
prima che scoppiasse il 7 aprile, so
no stati gli inviati speciali e gli edito-
rialisti a tirare. Poi s'è mossa la mac.
china. Insomma, parlando volgar-
mente, l'effetto del caso Zicari è sta
to lo spostamento del gioco delle ve-
line dalla periferia al centro, dai cro-
nisti ai direttori: una centralizzazio
ne, nell'emergenza, del dispositivo
politico delle inchieste. Vi sono na
iuralmente dei punti dell'apparato
giudiziario che partecipano diretta
mente della definizione del dispositi
vo: come per esempio gli Uffici ro-
Essi hanno anche su questo terreno,
mani della Procura e dell'Istruzione.
come il caso Negri dimostra, una
funzione speciale e politica. Per par-
larci chiaro: da Milano un progetto
simile non sarebbe mai partito. E
non per ragioni di particolare rilie.
vo istituzionale ma per un fatto mol.
to semplice: la funzione politica del
la magistratura milanese non è diret.
tamente legata al comando politico
della burocrazia di Stato. E sappia.
mo bene di che pasta è fatta questa
burocrazia, conosciamo la beneme-
rita continuità dello Stato che es-
sa rappresenta. Leggiamo per esem-
pio queste ineffabili pagine di Gal.
lucci (o chi per lui): Per molto tem-
po la pianta dell'eversione, a onta
della perfetta ostensibilità delle sue
radici ideologiche, della sicura iden-
tificabilità dei suoi impianti e delle
sue ramificazioni, è cresciuta sotto
gli occhi di tutti, nutrendo le sue
foie nella sostanziale impunità ac-
cordatale dalla generosa quanto im-
prudente tolleranza del sistema (Or-
dinanza, p. 105). Ma la foia di
Gallucci, e chi per lui, torna anche
a p. 21. Bene, la con
tinuità dello Stato è
qui veramente data.
Fra fascismo e de
mocrazia capitalisti
ca la <foia > impe.
ra. Lasciamo agli e-
sperti Eco, Fabbri,
Isnenghi l'analisi di
questi brani, nei
quali odio di classe
ed epiteti fascisti
(ben al di là della
sempre conclamata
serenità del magi-
stero penale) cosi
strettamente si com-
binano.
Ma torniamo ai
giornalisti. Se le co-
se stanno come le
abbiamo descritte,
il loro ruolo, dentro
un processo politi
« L'interrogatorio? Ha la
funzione di "creare" le prove,
nel senso di offrire alla
stampa gli indizi sui quali poi
si costituirà la convinzione
pubblica di colpevolezza >>
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