BRIGATE ROSSE/SEGUE
* interni » a un movimento di classe
specifico in questa congiuntura di
transizione richiede innanzi tutto la
capacità politica di condensare gli
interessi particolari di questo movi-
mento in un PROGRAMMA POLITI.
CO IMMEDIATO.
Questo Programma, tuttavia, non è
- come ritengono gli spontaneisti
l'immediata rappresentazione dei
più urgenti tra gli interessi che cia
scun settore proletario ha la necessi.
tà di risolvere. Esso esprime piut.
tosto quegli interessi reali, strategici,
che i rapporti di potere conquistati
consentono di porre all'ordine del
giorno.
Mettere al primo posto la lotta
politica rispetto a quella economica:
per sottolineare questo primato il
documento invoca, con lunghe cita
zioni, Marx, Engels e Lenin per con-
cludere: in ciò, ma non solo, siamo
assolutamente marxisti. Su questa
base viene spiegato il ruolo di dire-
zione assunto dal partito combat-
tente.
Il programma politico immediato,
dunque, pur cogliendo i tratti spe.
cifici degli interessi essenziali di
ciascun settore proletario, li ricon-
«E adesso comincia
ulla proposta di amnistia, sec.
camente liquidata dalle Br, Pa.
norama ha parlato con Luigi Manco-
ni, ex-dirigente di Lotta continua, au-
tore del saggio La violenza e la politi-
ca, che ne è stato uno dei più accesi
sostenitori.
Domanda. Come valuta il documen-
to del nucleo storico delle Br?
Risposta. Il discorso del gruppo di
Curcio appare controriformistico e
restauratore.
D. In che senso?
R. Nel momento in cui persino al
cuni settori del Pci mettono in di-
scussione la forma partito di origine
bolscevica e il centralismo democra-
tico, Curcio si rivela come il più fe-
dele custode dell'ortodossia comu-
nista , nei termini tramandati dalla
tradizione maggioritaria del movi.
mento operaio. L'idea di partito che
ne viene fuori discende tutta da una
lettura scolastica del Che fare? Vie.
ne da Il la concezione della coscien
za di classe portata alla classe ope.
raia dall'esterno ; da li il ruolo di
avanguardia rivoluzionaria come pro-
posto nel documento. E allo stesso
modo il discorso sulla centralità
operaia sembra ignorare tutte le tra-
sformazioni avvenute negli ultimi die.
ci anni sia nella struttura produttiva
del paese sia nella soggettività prole.
taria.
D. Insomma una dura contestazio-
ne di tutte le tesi maturate in questi
anni nell'ultrasinistra...
R. Certo. E sembra che il gruppo
28 - PANORAMA - 20 AGOSTO 1979
nette, per iniziativa del Partito, in
un disegno strategico unitario, in un
comune progetto di costruzione del
POTERE ROSSO, in un PROGRAM-
MA POLITICO GENERALE.
luzione strategica del febbraio '78
che, sostengono i detenuti dell'Asi.
nara, dimostra «una tesi del tutto
opposta a quella denunciata dai suoi
cattivi lettori
Per negare che le cose stiano cosi, Veniamo allora al punto, al signi-
gli avversari hanno fatto ricorso, ficato profondo dell'attacco che si
secondo Curcio e compagni, alla fal. preteso portare alla cosiddetta «ten-
sificazione di Lenin e della risoluzio. denza strategicista ». Ora si può ca.
ne strategica br del febbraio '78. E pire che con queste due parole i neo-
le due manipolazioni sono in stretta
fiti della controguerriglia psicologi.
connessione l'una con l'altra, ser- ca intendono riferirsi alla giusta li.
vendo entrambe a dimostrare che nea che nelle Brigate rosse ha mes.
nelle Brigate rosse la tendenza spon. so, e continua a mettere, la politica
tanea di massa a lottare su obiettivi al primo posto!
concreti, economici, sociali, di pote.
re e di ricomposizione, viene liqui
data con la definizione economici.
sta-spontaneista ». Questa tendenza
di massa » però non viene meglio
precisata e cosi, restando storica-
mente e geograficamente indetermi-
nata, può essere contrabbandata co-
me una tendenza onnicomprensiva
- economica, sociale, di potere - di
ricomposizione appunto.
Ed è questo che si è voluto colpire.
La tesi centrale delle Brigate ros.
se, tesi che recita cosi:
Portare l'attacco al cuore dello
Stato vuol dire questo: che le for.
ze comuniste rivoluzionarie devono
mettersi alla testa, organizzare e di-
rigere movimenti di massa proletari
e armati e guidarne l'attacco: in ogni
fase contro la contraddizione princi-
pale, e in ogni congiuntura contro
l'aspetto principale di questa con
traddizione: contro il cuore dello
Stato appunto!
Ci si poteva aspettare qualche co-
sa di più da chi ha la pretesa di er.
gersi a paladino del movimento pro-
letario di resistenza offensiva; da chi
ha la pretesa di sbugiardare la Ri
soluzione strategica.
L'obiettivo strategico dell'attacco
a questo punto si precisa nei suoi
contorni: il concetto stesso di Par-
tito, la sua essenza più profonda, il
Segue ancora un brano della riso-
il massacro >>
di Curcio abbia scelto deliberatamen-
te di separarsi non solo da Morucci
e dalla Faranda, non solo dall'ala
* movimentista del terrorismo e an.
cora non solo dal terrorismo disse-
minato (le molte sigle di gruppi
minori e locali ma in qualche modo
organizzati) da quello diffuso
(gruppi spontanei, più tutta l'area di
simpatia e solidarietà verso la lotta
armata).
ti
D. E da chi ancora...
R. Si separa definitivamente da tut.
i movimenti, quello dei giovani,
quello delle donne, delle nuove leve
operaie, dei lavoratori dei servizi, di
questi ultimi dieci anni. In questo
modo sceglie invece di collocarsi in
un clima, in una cultura, in un'anali-
si che precede il '68. Forse per cerca-
re lì, ancora una volta, consenso e
reclutamento.
D. Che effetto produrrà questa scel.
ta nell'area della lotta armata?
R. Di certo accentuerà la contrap-
posizione tra Br e qualche esilissimo
residuo marxista-leninista, da una
parte, e tutto il rimanente terrorismo
e la sua area di simpatia dall'al-
tra. Rende urgente un intervento con
mezzi non militari che eviti la ricon-
giunzione tra gruppi terroristici di
diversa ispirazione e tra questi e le
loro * basi sociali, nonché il ricon-
giungimento con quelle zone di oc-
casionale sostegno e di incerto favo.
reggiamento che ancora esistono e
che, anzi, tendono a estendersi.
D. Ma allora lei continua, nonostan-
te tutto, a insistere col discorso dell'
amnistia. Le parole di Curcio non le
sono bastate?
R. Al contrario, la nostra proposta
esce addirittura rafforzata dalla du.
rezza con cui i brigatisti rossi la re.
spingono.
D. Si spieghi meglio.
R. I vari Valiani, e sono tanti, han-
no interpretato la nostra proposta
come una richiesta di libertà per i
brigatisti detenuti, per ottenere da
essi, in cambio, magnanimità e ma
gari «ravvedimento». La risposta del
le Br a questa interpretazione era
del tutto scontata. Valiani si rivolge-
va a Curcio e Curcio risponde a Valia
ni: il loro è un discorso di guerra e
questo non prevede né amnistia ne
* tregua d'armi, fino a che uno dei
due contendenti, lo Stato o il terro-
rismo, non sia in ginocchio; mentre
oggi, tra i due, c'è equilibrio di forze
d'intimidazione, di terrore,
D. Questo lo pensa lei. Comunque
allora a chi vi rivolgevate?
R. Non certo ai membri delle Br,
di Prima linea e del terrorismo disse-
minato, piuttosto ai tanti coinvolti
marginalmente in faccende di terro-
rismo. Volevamo insomma 'porre il
problema di quanto sia urgente ela
borare iniziative non di guerra e so-
luzioni non militari, che sul piano
politico, sociale, culturale e anche
giuridico, contribuiscano a invertire
la tendenza alla guerra aperta oggi
dominante. Amnistia, insomma, solo
come una delle iniziative per rompe.
re la rete di collegamenti che oggi
unisce il terrorismo organizzato ad
aree di simpatia, a gruppi o a singoli
che, consumata la propria esperienza
terroristica, cercano una via d'uscita.
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