Vincenzo Cabianca (1827-1902), allievo di Giovanni Caliari alla scuola di pittura all'Accademia Cignaroli di Verona, nel 1853 si trasferisce in Toscana. La frequentazione degli artisti del Caffè Michelangelo, centro della vita culturale di Firenze, lo conduce a sperimentare la pittura di macchia, cui negli anni successivi contribuisce in modo emblematico attraverso quadri caratterizzati da un forte uso della luce e da violenti contrasti cromatici. Negli anni tra il 1860 e il 1880 il pittore viaggia frequentemente in Italia e in Europa, concentrato nell'interpretare la verità della natura e del fenomeno luminoso, come testimonia il dipinto "Vita tranquilla". Dopo il 1880 le sue opere, in cui sono indimenticabili le sinfonie dei bianchi generatori di tanta luce nelle ombre oscure, si arricchiscono di un intimo senso poetico e di un tenue velo romantico, che si accentua negli ultimi anni della sua attività pittorica.