mente e dell'aristocrazia della
ta (lei farà parte della Commissione
didattica chiamata a regolare le pro-
cedure per la creazione di nuovi psi-
coanalisti). In quegli anni finanzierà
inoltre, e in più occasioni, l'Istituto
Pasteur, l'Istituto Curie, e il pro-
gramma antropologico in Australia,
proposto da Freud, che dimostrerà
- a favore anche delle idee di Mali-
nowski --- come il complesso di Edi-
po sia presente nelle società matrili-
neari della Melanesia.
La generosità di Marie (che lei
vorrà sempre anonima) la indurrà i-
noltre a soccorrere tempestivamen-
te (aveva presentito profeticamente
le persecuzioni naziste) i suoi amici
in pericolo, primo fra tutti Freude
la sua famiglia, riparati poi a Lon
dra. Dopo la liberazione Marie cree-
rà anche un fondo per soccorrere i
francesi. Sentiva il bisogno di paga-
re in prima persona, di partecipare
agli avvenimenti
La storia di questa donna è stret-
tamente intrecciata con la storia del-
la cultura europea; i suoi amici, i
suoi collaboratori saranno, oltre a
Freud ea sua figlia Anna, Otto Rank,
Stephen e Arnold Zweig. Malino-
wski, Aldous Huxley, Sartre, Ray-
mond de Saussure, quei Rothschild
che invitavano in casa loro Anna
Freud a tenere delle conferenze, e
tanti altri. Poiché Marie cercava
rara, ri-
mase delusa dagli intrighi e dalle be-
ghe dell'Istituto di psicoanalisi, rico-
stituito dopo la guerra: «Mi sembra
di essere entrata in un deserto intel-
lettuales, scriveva ad
Anna Freud,
wa Parigi noi veri psicoanalisti siamo
pochi.
Lacan ha anche troppe sfu-
mature di paranoia e fa cose di un
discutibile narcisismos; con lui a-
vremo un pazzo come presidente
Contro
Lacan
Tuttavia, Marie non disarma,
prende parte alle battaglie più
gnificative del movimento in quegli
anni; propone di democratizzare
la psicoanalisi accogliendo coloro
che non possono pagare gli alti prez-
zi della libera professione, al costo
delle assicurazioni sociali difende
gli analisti non-medici che l'Ordine
dei medici vuole escludere (proble-
mi che ancor oggi stanno sul tappe-
to). Inoltre difende la disciplina nel
l'analisi didattica contro Lacan, che
fa sedute di soli dieci minuti al prez-
zo di quelle di cinquanta minuti
Marie Bonaparte dominò a lungo
il movimento psicoanalitico france-
se; resse come vicepresidente ono-
rario la Società parigina di psicoa-
nalisi, eopero in proprio comegran-
de psicoanalista; il rancore che La-
can ei suoi discepoli le serbarono ne
è una riprova. Nel 1975 Jacques
Derrida la difenderà, contro Lacan,
per i «prestiti» che questi fece dal
bellissimo scritto di Marie Bonapar-
te, del 1933, sull'opera di Edgar Al-
lan Poe.
A conti fatti, i due romanzi che
compongono la vita di questa gran
signora, cosi diversi tra loro, non si
possono leggere come un "prima e
un «dopo l'amore per la scienza e
per la natura (in età avanzata Marie
si mise a studiare le stelle e il calcolo
infinitesimale) era nato prestissimo,
accanto a quel padre nella cui casa
Pierre Curie faceva esperimenti sul
radio, davanti ai più noti fisici, cosi
come prestissimo si era precisato in
Marie il desiderio di diventare medi-
co (cosa che il padre le impedi). Ma
anche quel côté «regale della sua
vita non appartiene solo al primo
romanzow: Marie non trascurò maii
propri doveri in tal senso, come non
trascurò mai quelli di madre.
Questa biografia - rigorosa-
mente cronologica – è costruita in
modo da porre quotidianamente a
contrasto le due facce dell'esistenza
della protagonista, che talora si con-
fondono: Freud osservò che quan-
do Marie parlava di qualcuno cui
voleva bene, non si capiva mai se si
trattava di un cane, di un domestico,
di una persona qualsiasi o di un
principe. Marie appare a volte come
una grande attrice che nella stessa
giornata corre da un palcoscenico a
un altro: come quando, trovandosia
Londra per il matrimonio di sua ni
pote con il duca di Kent, nessuno tra
gli invitati di Buckingham Palace a-
vrebbe sospettato che la consorte
del principe di Grecia e di Danimar
ca li piantasse in asso per andare a
are alla britannica di
psicoanalisi della paura femminile
della penetrazione. Solo Giorgio, da
principio oppositore della carriera
della moglie, finì poi per accettarla e
per divenire anche lui amico della
famiglia Freud.
Eppure questa donna, le cui me-
morie sono depositate, insieme agli
archivi Freud, nella Biblioteca del
Congresso di Washington per i letto
ri del 2030; questa donna che nei
suoi ottant'anni di esistenza visse
ciò che normalmente si distribuisce
nella vita di almeno dieci donne, di-
ce nel 1952. Bilancio. Un passapor-
to da regina. Niente tasse. Niente do
gane. Accoglienze da re, con la mu
sica. L'inno nazionale... in cambio di
una vita di donna fallita,