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Rassegna stampa, Oggetto 141

Lonzi Marta18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italia

  • Titolo: Rassegna stampa, Oggetto 141
  • Creatore: Lonzi Marta
  • Data di creazione: 18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001
  • Trascrizione:
    adre è bellal Sara questo il nuova slogan delle donne degli anni No- vanta? E sarà questo lo slogan che dividerà il movimento femminista? Una co- sa è certa: mentre i demografi lanciano ap- pelli sui rischi della denatalità e il Movi- mento per la vita moltiplica gli attacchi alla legge sull'aborto, sul valore polemica, anche aspra, al- l'interno della sinistra italiana. Alcuni giorni fa la più giovane della fa- e la cattolica Paola otti De Biase hanno condotto una bat- taglia all'ultimo sangue nel Consiglio nazio- nale del Pds perché nel programma eletto- rale del partito si sostenesse il valore di una politica "per la famiglia". Hanno perso. Ma lo scontro è destinato a proseguire. Del re- sto, che questo fronte di polemiche fosse or- mai irrimediabilmente aperto nella sinistra italiana, si era già capito nel mese di gen- naio al convegno nazionale del Pds su "Il tempo della maternita", che ha volutamen- te, e é per la prima volta, spostato l'accento dalla donna alla madre. Ma che la questione sia di grande attuali- tà e non riguardi solo la politica lo si capi- sce anche dando uno sguardo al mondo dell'editoria. Nelle librerie avremo l'uscita quasi contemporanea di diversi saggi che sollevano, in modo anc l'argomento: segno della giornalista Anna Maria Mori (uscirà a fine febbraio da Frassinelli), ripropone il rap- M Dopo i furori degli anni Settanta le donne della sinistra italiana si apprestano a cambiare slogan e cultura e a riscoprire la maternità? Dalla politica all'editoria, dalla cronaca allo spettacolo i segnali sono molti. Ma molte sono anche le polemiche ARGOMENTI FEMMINISMO Madre è bello! di Stefania Righi porto madre figlia, superati quei tormentati anni Settanta in cui tutte le donne si scate- navano contro le madri, vissute e racconta- te come "braccio armato del padre". "Io, tu, noi. Per una cultura della differenza". (Bollati Boringhieri, in uscita a fine marzo). riesamina la questione della differenza ses- suata a partire dalla rivalutazione delle ge- nealogie femminili. E, quasi a voler dar se- guito alle polemiche nate dal convegno del- fe donne ex comuniste, Claudia Mancina, responsabile culturale del Pds, annuncia intanto, la preparazione di un pamphlet sull'aborto, visto come problema morale non politico, mentre la psicanalista Silvia è attirata non poche critiche con la propo sta di una nuova "etica della maternità". pubblicherà dopo l'estate per Mondadori fil romanzo della famiglia", percorso di una famiglia ideale nell'arco di temmpo che va dal proprio matrimonio fino al matrimo- nio dei figli, attraverso problemi squisita- mente contemporanei: divorzi, relazioni fa- miliari allargate. E, come se non bastasse, anche la cronaca e lo spettacolo arricchi- scono il panorama di questa nuova voglia di maternità". L'attrice americana Susan Sarandon ha appena sfidato il conformi- smo professionale delle dive di Hollywood dando alla luce il terzo figlio (vedi scheda a pag. 84) e la cantante Miranda Martino ha addirittura annunciato, all'età di 58 anni, di L'Espresso I MARZO 1992 L'Espresso 1 MARZO 1992 Grazie a lei di Rossana Rossanda Dal Nibro di Anna Maria Mori" Nel segno della mo- dre" a giorni in libreria per le edizioni Frassinelli con la postazione di Simona Argentieri, pubblichiamo un brano della testimonianza di Rossana Rossanda. An- che / brani di Tina Anselmi e della giovane regista Francesca Archibugiche pubblichiamo nelle pagine guenti sono tratti dello stesso volume Io sono figlia dell'emancipazione di mia madre. Era però un'emancipazione severa: sui temi del sesso, pur avendomi spiegato tutto, sin da bambina (io non avevo pro- blemi sulle mestruazioni o su come nascessero i bambini, ma mi ricordo di me stessa convinta, da piccolissima, che le mamme allattassero i loro bambini: da un seno il latte, dall'altro il caffe...) c'era un grande puritanesimo, un rigore. Ed è per questo che nei confronti di un'altra zia, seducen- tissima, che aveva lasciato il marito, il giudizio era estremamente severo: era considerata una pazza. Forse per gelosia, perché si sentiva abbando- nata. Chi sa, forse la mamma avrebbe preferito due figlie meno trasgressive. Certo è che mia so- rella , nei molti anni del suo amore per questo me- dico sposato e separato, non ha avuto, da parte di mia madre, un attimo di felicità... Mia madre, che forse ci avrebbe voluto meno trasgressive... Eppure lei aveva trasgredito agli usi e costumi borghesi di al- lora. Per esempio quando si era iscritta alla scuola di steno- grafia. Quando si era messa a lavorare, anziché con il dolore di una sconfitta, con la gioia di una conquista... E' da lei che ho ricevuto sin dall'infanzia la certezza che le donne sono es- seri pensanti, che una donna e una persona intera, capace di reggere se stessa e la famiglia. Mi ha dato la voglia di cresce- re, di diventare adulta: non credo me lo abbia mai detto in modo esplicito, ma fin da piccolissma, insieme a mio padre, ha comunicato con forza a me e a mia sorella l'idea che dove vamo camminare sulle nostre gambe. In alto destra: Rossana Rossanda voler dare alla luce un figlio "usando" l'o- vulo di un'altra donna e il seme del suo compagno. E pare che anche Jane Fonda e Ted Turner abbiano intenzione di venire Italia (chissà poi perché) per fare un figlio "in provetta Nell'Italia degli anni Novanta, in cui la famiglia "resiste" ed in cui un numero or- mai diffuso di donne conosce la contracce- zione, la maternità sta assumendo, dunque, un nuovo valore? E, se è così, il pensiero tiamo laico non si sente messo in difficoltà? Sen- e del filosofo Salvatore Veca: «Non c'è dubbio che siamo a una svolta. Sui temi dell'aborto, della maternità e del l'utilizzo delle nuove tecnologie riprodutti- ve il fronte laico si pone oggi un problema morale, che nella tradizione culturale italia- na era appannaggio esclusivo delle ge-
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