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Rassegna stampa, Oggetto 147

Lonzi Marta18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

  • Titolo: Rassegna stampa, Oggetto 147
  • Creatore: Lonzi Marta
  • Data di creazione: 18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001
  • Trascrizione:
    HARRY SUMMERS, On Strategy: A Critical Analysis of the Viet am War, Presidio Press, Nova- to, California, 1983. SEYMOUR HERSH. The Price of Power: Kissinger in the Nixon White House, Summit Books, New York, 1983 ROBERT HARRIS, Gotcha! The Media, the Government and the Falkland Crisis, Faber & Faber, London, 1983. ROBERT SCHEER, Hanoi "Attack in Tonkin Gulf: Evidence Indi- cates It Didn't Happen, "Inter- national Herald Tribune". 8 maggio 1985 N. 9 in cui le decisioni venivano prese, su come gli errori diventavano scelte politiche e le ossessioni personali del presidente e del suo consigliere per la sicurezza nazionale si trasformava- no in dottrine" strategiche Il problema non riguarda certo la sola amministrazione Nixon: il so- spetto che l'incidente del golfo del Finestra sul Mondo Armi e dottrine dell'era nucleare pag. 37 Nella marea di pubblicazioni americane sul decennale della scon fitta in Vietnam il libro di Summers (uscito due anni fa) è stato citato ampiamente, e spesso a sproposito Se ne parliamo qui e perché Sum. mers ha dedicato un certo spazio a un problema la cui importanza era già grande all'epoca del Vietnam e che oggi lo è ancora di più: il rap- porto tra guerra limitata, consenso popolare e informazione. La guerra delle Falkland e l'invasione israelia na del Libano nel 1982, l'invasione americana di Grenada, l'operazione francese "Manta" in Ciad e le vicissi- tudini della forza multinazionale di pace in Libano nel 1983 hanno mo- strato a che punto negli ultimi tre anni la questione sia diventata acu. Si tratta di un problema centrale della politica internazionale perché la capacità dei paesi occidentali di condurre delle operazioni militari nel terzo mondo è inversamente proporzionale al grado di informa- zione che su di esse viene fornito a parlamentari e opinioni pubbliche. Prendiamo le Falkland, per esem pio. E ormai assodato che il governo della signora Tatcher ha mentito in più occasioni al parlamento non sul- la localizzazione della task force in glese, comprensibilmente protetta dal segreto militare, ma sugli obiet- tivi e le modalità delle operazioni in corso, in particolare per quanto ri- guarda le trattative con l'Argentina e l'affare del "Belgrano'. E quello che il colonnello Summers chiama la sorpresa strategica": bombardare o no il Nord Vietnam, invadere o no Grenada, usare o meno la Sesta Flor ta ancorata al largo di Beirut a soste. gno di Amin Gemayel sono tutte scelte politico-militari di fondo la Tonkino nel 1964, con Johnson pre- cui efficacia dipende dalla sorpresa sidente, fosse stato inventato di sana non tollera dibattiti preventivi sui pianta cta esistito fin dall'inizio, ma giomali qualche settimana fa Robert Scheer Prima di ingaggiare dibattiti co- ha fornito prove definitive in questo logici su dove finisce il diritto demo- senso. Più complesso è il caso delle cratico all'informazione e dove ini. Falkland, dove il tentativo della zia il dovere di proteggere la vita dei Royal Navy di non ammettere alcun combattenti o gli interessi vitali giornalista a bordo della task force in dell'occidente sarebbe però utile rotta per l'Atlantico del sud fu sven- analizzare come il segreto è stato uti- tato solo all'ultimo minuto. Il forte lizzato dai governi della Nato nel controllo inglese sui media nel corso dopoguerra. Si scopriri che quasi di questa campagna sembra iscriversi mai esso è servito a una migliore pero in una tradizione nazionale condotta delle operazioni militari, molto rigorosa in materia, più che in mentre quasi sempre ha cercato di una innovazione radicale attuata dalla signora Thatcher coprire errori, incompetenze o inte- tessi elettorali dei leaders in carica Si sapeva, per esempio, che il ballet- to di trattative e di bombardamenti che caratterizzò gli ultimi due anni mezzo (1970-72) dell'impegno ame- ricano in Vietnam rispondeva più al- la confusione intera all'amministra zione Nixon che non ad una strate gia precisa. Il libro di Hersh su Kis. singer offre una quantità di dettagli impressionante sul modo 'casuale Per gli Stati Uniti, al contrario, l'invasione di Grenada è stata la pri ma operazione militare della storia americana dove la stampa non fosse presente. In questo caso c'è stata ef. fettivamente una svolta ma si è spes- so dimenticato un punto essenziale: se la guerra fosse durata più di 72 ore mantenere l'embargo sarebbe stato impossibile e il consenso dell'opinione pubblica americana si di Fabrizio Tonello sarebbe probabilmente vanificato mondiale) alle evoluzioni recenti (fi Fino a che un metodo per fare le no al 1981). È una serie di progressi guerre senza subire perdite umane scientifici e di costruzioni intellet. non sarà stato inventato, il potere tuli ma anche di errori di , analisi e della Casa Bianca di condurre delle di lotte di lobbies militari e indu. guerre "all'insaputa del popolo te striali quella che Freedman ci descri- sterà estremamente limitato ve a partire da una solida documen- tazione, non solo americana ma an- che russa e, in misura minore, fran- Una difesa alternativa HORST AFHELDT, Defensive Verteidigung, Rowohlt Taschenbuch Verlag GmbH, Rein- bek bei Hamburg 1983. coesione sociale; 3) wna configurazione geo grafica che si presti a una resistenza prolunga ta: 4) mezzi tecnici, dottrine operative e cale- ne di comando adeguate. 1 libro di Afbeldr parte da una constata- zione: la strategia della Nato della risposta flessibile" condurrebbe, in caso di conflitto, alla distruzione totale delle due Germanie. Now si tratta di una petizione di principio o di una previsione apocalittica ga quindici anni fa il gruppo di scienziati riunito attorno 4 Carl von Weissaecker al Max Planck Institut di Starnberg avena calcolato con esattezza le conseguenze di un conflitto in Europa centra- le (Kriegsvolgen und Kriegsverhutung, Mo- maco di Baviera, 1970). La proposta, in estrema sintesi, è quella di wna trasformizione del dispositivo militare at tuale basato su grandi wild e sulla minaccia di uso per primi delle armi nucleari, in una fitta "rete" composta di nuclei di resistenza moduli") dotati di larga autonomia e di ar- mi perfezionate. I moduli dovrebbero essere sufficientemente ristretti e mobili da won tra- sformarsi in obiettivi interessanti per il fuoco nucleare o per una concentrazione di forze Convenzionali nemiche. Nello stesso tempo dovrebbero essere in grado di attaccare le di pisioni corazzate avversarie da tutte le direzio- wie anche da medie distanze (40-80 chilome tri). Le armi per farlo esistono: missili a me dio raggio in grado di colpire parecchi obier. trpi simultaneamente, missili anticarro a bre- ve raggio praticamente infallibili, sistemi di comunicazione in tempo reale fra tutte le unità di una zon. L'efficacia militare di un dispositivo di questo tipo non ormai conte Da questa premesse – l'incapacita della dottrina Nato a preservare dalla distruzione ciò che intende difendere - wato un filone di ricerca sulle difese alternative" sa cui si 2 molto lavorato negli anni scorsi tanto in In- ghilterra (la Alternative Defence Commis- sion) quanto in Francia (Pierre Brossollere poi Alain Joxe) e in Austria (Emil Spannoc- chi). Now we dimenticato, inoltre, che model li di difesa basati su una mobilitazione totale o parziale della popolazione (oltre che Restano alcuni problemi strategico-politi sull'impiego di forze armate regolari) sono la s fondamentali, innanzitutto quello della dottrina ufficiale tanto in Svizzera quanto in Nato. Una strategia di questo tipo e non solo Jugoslavia e hanno notevolmente influenzato NON-Nucleare ma presuppone di fatto l'uscita il pensiero degli stati maggiori tedesco e au- da un'alleanza che gli Stati Uniti orientano striaco. sempre di più wersowna dottrina di uso delle armi nucleari sul campo di battaglia. stabile L'idea forza alla base di queste concezioni e che il miglior strumento di dissuasione di un attacco armato e, per dei paesi non WM- deari, la volontà di resistenza della nazione nel suo insieme. Volontà di resistenza che NON si traduca, naturalmente, in semplici di- chiarazioni bellicose del governo ma che sia fondata su: 1) un forte consenso all'idea di difesa dell'entita nazionale; 2) un'elevata Per i lettori in difficoltà con la lingua di Clausewitz, 2 disponibile oggi una traduzio ne francese del libro di Alhelde, completata da due interessanti contributi di Jean Kleine del generale Georges Buis (La Découverte, Paris, 1985, 83 franchi). (f.t.) LAWRENCE FREEDMAN, The Eco- lution of Nuclear Strategy. Mac millan Press Ltd., London Basingstoke, 1981, pp. 474, Ist. 25 Una delle perversioni fondamen tali del pensiero strategico contem poraneo, in particolare americano, e la sua astrattezza, il ridurre a equa. zioni quelle che restano scelte fon damentalmente politico-diplomati che. Da quando Raymond Aron ave. va lanciato i primi ammonimenti in questo senso la situazione non ha fatto che peggiorare: le cifre degli arsenali dei due campi hanno ormai completamente sostituito, in parti colare nci wedi, ogni riflessione sul come e perché armi nucleari di cui si parla costantemente potrebbero ve- nir utilizzate. Il libro di Freedman costituisce una sana opera di disin- tossicazione: la strategia nucleare e analizzata storicamente, dalle origi- ni (le teorie del "bombardamento strategico" della seconda guerra cese, inglese e cinese. Anche se le evoluzioni più recenti della strategia degli Stati Uniti, e in particolare il ritorno in forze delle concezioni di fensive", non sono esaminate, il te- sto dello studioso inglese resta essen. ziale per comprendere il dibattito Strategico odierno e la crisi del con trollo degli armamenti. STROBE TALBOTT, Deadly Gam- bits, Alfred Knopf, New York 1981. GEORGE BALI, The War for Star Wars, The New York Review of Books, 11 aprile 1985 L'amministrazione Reagan ha davvero compiuto una rivoluzione nel campo del controllo degli arma menti. gettando nella spazzatura quindici anni di riflessione e di pru. dente diplomazia in questo campo? Strobe Talbott, l'esperto del setti manale Time in materia, risponde di no: i californiani arrivati al potere nel novembre 1980 hanno cercato di fare piazza pulita delle vecchie abi. tudini, ma la complessità dei dos- siers e la forza delle burocrazie del Pentagono e del Dipartimento di stato hanno alla fine avuto il soprav vento. Il libro di Talbot è utile per verificare come le distinzioni corren- ti tra "falchi" e "colombe" siano scarsamente utili per capire le evolu- zioni strategiche degli Stati Uniti: sono piuttosto le lotte tra giganti in dustriali come Boeing e Mc Donnel Douglas, o le faide di corridoio tra csperti come Richard Burt e Richard Perle, a determinare la posizione americana al tavolo delle trattative. L'articolo di George Ball traccia il miglior panorama fino ad oggi pub- blicato delle contraddizioni e del pressapochismo dell'amministrazio ne Reagan nell'avvio della sua più discussa iniziativa strategica: il piano per costruire uno scudo spaziale contro i missili intercontinentali so vietici. Gli ammiratori europei dello SDI dovrebbero essere interessati, per esempio, al ruolo di Joseph Coors nelielaborazione del proget- to Joseph Coors non è un esperto della Rand Corporation, né un ex al. lievo di West Point: è il fondatore dell'impero della birra Coors e ami co di vecchia data di Ronald Reagan (herre Koski) NOVALIS I DISCEPOLI DI SAIS I'VINTANIRI SEPARAZIONI IL DESIDERIO E LA REGOLA nelle migliori librerie
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