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Rassegna stampa, Oggetto 206

Lonzi Marta18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

  • Title: Rassegna stampa, Oggetto 206
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: 18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001
  • Transcript:
    A TRATTAZIONE procede serrata e si basa su una ri- cerca approfondita di dati e di fatti. Solo, qua e là, qualche corto circuito nelle frasi, qual che aggettivo espressionistico e un filo a di autobiografia nelle note. Non c'è nessuna con- cessione al gusto per lo scrivere bene tradizionale, nessuna delle inutili frasi di raccordo che spesso riempiono le tesi di lau- mba. L'insegnamento di Longhi. dunque, non esigeva l'imitazio- ne di inimitabili forme dell'e- spressione, legate ad altre gene razioni e ad altre esperienze, ma implicitamente riusciva ad esor tare alla ricerca dei modi più ef- ficaci per esprimere certi con cetti I Rapporti tra lo scena e le arti tigere eller fem non sono solo un libro fatto di altri libri, e non tanto per via del l'argomento. Carla Lonzi, anche per ragioni di anagrafe -era nata a Firenze nel 1931 - purtroppo ha avuto la possibilità di vedere dal vero ben pochi degli spetta- coli che ricostruisce. Il suo cam- po non sono le sale dei teatri, ma i loro archivi storici, alle cui condizioni di fatiscenza dedica una pagina bellissima, che in più casi è ancora vera. E' una specie di giro d'Italia tra gli sga- buzzini con i topi e le cimici dell'Opera di Roma, il gran di sordine della Fenice e la ssi- tuazione caotica del San Carlo: e su questo motivo, con un so- Spiro civile e prima di una cita zione di Auden dal programma di sala del Rake's Progress, si chiude, senza retorica, il grande libro di Carla Lonzi. il manifesto AGOSTI DALLA PRIMA Carla Lonzi, il teatro della vita grandi spettacoli di regia ruissl. Il bilancio della situazione ita- liana e fitto di novità e pieno di punti di vista personali, da un singolare excursus dannunzia- no all'apprezzamento per Sironi O a uno schizzo su Sensani o a un invito a meglio comprendere il ruolo di Marussig. Ma il valore di questo libro non sta nelle sin- gole riscoperte né nella loro somma, ma nemmeno in un astratto rimpianto per la scono grafia dell'eth barocca dove le sembrava che stesse la tradizio ne vera del teatro. ELL'ULTIMA parte del testo il materiale raccolto negli archivi dei teatri lascia il posto ad un sistema di intervi. ste e di colloqui con gli artisti, adata l'estrema genericità della critica teatrale in materia. E' qui che va in lavorazione il me todo critico, fondato sul contatto personale, che reggerà l'Autori- tratto del 1969. In questo libro, che è il più bel libro di arte con temporanea degli anni sessanta, Carla Lonzirlunisce quattordici artisti per una sorta di cena lette- Taria, riedizione morale e rivolu. zionaria dei Deipnosofisti di Ateneo o dei Saturnali di Ma. crobio Colpisce il tempismo della scelte del presenti (da Kounellis a Paolini), il ritmo naturale del dialogo, la felice scelta delle il lustrazioni, l'acutezza delle ri- flessioni sulle Vite visarlane: in- canta Pascali che entra in scena con un «A me piace il mare... a me piacciono le bestie...: , vi- sto che era morto pochi mesi pri ma, poteva suonare già come l'e- vocazione di uno spettro. Ma grava su tutto il senso di un con gedo necessario dagli artisti e dal loro mondo ora che il ruolo della critica, ridefinito per sem pre, richiedeva altri impegni, e ne viene dunque, l'anno succes- sivo, Sputiamo su Hegel. C'è una sostanziale coerenza di pen- siero, e non solo di filosofia del la vita, in questo passaggio, co- me è ribadito in un testo della sorella di Carla, Marta, premes- so all'edizione dei Rapporti ROPRIO verso la fine della vita, a cavallo tra gli anni settanta e gli ottanta, si ria pre spazio per la ricerca storica, anche se la parola stessa ha or- mai mutato significato. Nel frat- tempo le vicende dell'arte con temporanea hanno confermato le schierature di valori sostenute con vistoso anticipo da Carla Lonzi, ma non è quello il campo che le interessa. Come da un'esi- genza interiore nasceva la ricer- ca sulla scenografia e sul mondo del teatro delle avanguardie, in- teso probabilmente come zona di libertà espressiva, cosi ora l'e- splorazione dei circoli delle Pro- ziose del Seicento francese di- venta il contraltare del gruppo ki.. Grande Mademoiselle e Made- leine de Scudéry finisce la Vita di Carla Lonzi, esemplare come quelle delle Sante che leggeva da ragazzina. Carla Longi RAPPORTI TRA LA SCENA ELE ARTI FIGURATIVE DALLA FINE DELL'800 Olschk pp. XX + 190. £. 115.000 la talpa libri giovedi Il gennaio 1996 MARIA LUISA BOCCIA Forse è vero per chiunque, como o donna, abbia scritto e pubblicato non per mestiere, ambizione intellettua le, ma per acquisire e comunicare la sua piccola verità. Certo è vero per Carla Lonzi non c'è scritto cheap paia o sia, almeno in parte casuale, ovvero debitore a qualche obbligo, opportunità, convenienza. Neppure la sua tesi di laurea, che rifiuto di rie- laborare a fini di pubblicazione, co- me Roberto Longhi le propose, con siderandola un'esperienza conclusa Eppure l'interesse per il teatro, nato in un soggiorno a Parigi nel '52 e che motivo quella sua prima ricerca, lor- troviamo fortemente motivato nell'ul timo impegno della sua vita, rimasto incompiuto, lo studio sulle Preziose che si proponeva di pubblicare colti tolo Armande sono io! -un classico della psicologia nella linea persegui- ta dall'autrice. Imateriali da leirac colti sulle Preziose sono stati pubbli cabine 92, con il titolo da lei scelto, nella collana Prototipi degli Scritti di Rivolta femminile, a cura di Marta Lonzi, Angela Di Carlo e Maria Delf- no. Accompagnalibro la cassetta del colloquio tra Lonzie Anna Piva, del 18 marzo '81, ed è una vera emo zione, farsi guidare dalla sua voce nella scoperta di legami, passaggi, intermittenze, che segnano il biso gno di tara storia, non per ripetere Dagli scritti di critica d'arte al «Manifesto di Rivolta femminile, non ripeterlo, un bisogno che nasce dal vissuto, e dal momento particola da 79 momento in cui avete a ne nel segno dell'autocoscienza re alla ripetizione, e allo stesso tem po-riprendere i punti teorici di cui mi sento responsabile Due brevi annotazioni tratte daar mondesonaantono di congiunge re questo momento maturo agli inte. ressi e scritti sull'arte che precedono il feminismo. Cosi riassume le con- vinzioni delle quali si sente personal mente responsable: -L'arte si fa nel modo in cui è stata fatta dall'uomole si ripete nel modo in cui è stata ripe. tuta dalla donna)... La liberazione della donna dalla vecchia identità porta alla fine dell'arte come è stata concepita finora. Infatti presa co- scienza del perché lei stessa si indi rizza al'arte promossa dal'uomo, da questa stessa rivelazione perde lin- centivo e l'uomo-perdendo la donna come aspirante-perde la certezza della sua opera. In fondo non è cosi sbagliato parlare di castrazione: un simbolo dovrebbe partire, il fallo ap punto. E a proposito del teatro: Ca pivo che il teatro metteva in scena proprio delle posizioni della vita. Non è come il romanzo che fitra tutto at traverso l'autore, è molto soggetti vizzato. Capivo che il teatro deve ri- flettere delle cose della vita e quindi deve riflettere dei dialoghiveri..... Quando nella primavera del '70 Lonzi inizia con Carla Accardi e Elvira Ba notti l'elaborazione del Manifesto di Rivolta femminile, la sua vita cond- sce una discontinuità radicale. Forse per nessuna come per lei è stato cosi profondamente vero che l'inizio di questa esperienza ha rappresentato un taglio, a partire dal quale niente è rimasto inalterato. Ma un taglio, non azzera, non toglie significato al pri mas, piuttosto lo attribuisce, poiché riordina e riconnette eventi, parole, passionie esperienze con il filo terpretazioni, ma la si conosce so- della manifestazione creativa prattutto attraverso divulgazioni maschile (in Sputiamo su Hegel, semplicistiche e fuorvianti del'espe Scritti di Rivolta femminile, '74) e Vai rienza del manifeministi dei '70. pure. Dialogo con Pietro Consa Gli scritti di Carla Loni sono, al con gra, Prototipi, Scritt Rivolta fem- trario, il testo dell'autocoscienza. minile, '81. Numerosi e significativi Tutti, compresi i testi teorici del riferimenti in Taci, anzi parla. Dia- femminismo, o le poesie (Scacco rio di una femminista, Scritti di Ri- ragionato, Prototipi, Scritti di Rivol volta femminile, '78. Quando Carla ta femminile, '85); perfino Autori- Lonzi decide che la sua estraneità al tratto, 1 lbro-convivio, scritto con le le istituzioni cultural, ai ruoli profes parole, montate liberamente, raccol- sionali, ai meccanismi di riconosci- te in colloquicon 14 artisti, dal 65 al mento sociale codificati, è segno '69 (ed. De Donato, '69). Non è un ca non lo non solo di una esclusione, so che Lonzi tornerà più volte su quema di una più radicale e effettivam sto testo, sul suo rapporto con gli ar- proprietà tra la sua parola, la comu nicazione e il riconoscimento pubbli tisti, sulnesso per leiessenziale tra coscienza e creatività, affatto distin co che cerca, e le forme esistenti, to da quello opera-istituzioni culturali sceglie contestualmente di creare i spettatore. Insomma come è impos- mezzi corrispondenti alla pratica di sible comprendere l'originale contri- Rivolta femminile. Cosi il gruppo fem buto che Lonzi ha dato alla compren minista più rigorosamente centrato sione dell'arte contemporanea le più sull'autocoscienza è anche il primo in generale del posto dell'arte nelle gruppo che sperimenta l'essere im- relazioni umanel, senza gli scritti prenditrici di se stesse. Coni ibretti femministi, cosi è difficile capire a verdi-nasce la prima casa editrice di fondo il suo femminismo-vorrei dire donne, con un progetto editoriale in fedeltà ale sue piu autentiche moti- coerente alla pratica del gruppo vazioni e radici - senza conoscere le Itesti di Carla Lonzi sono ancorare. sue poesie ei suoi scritti sull'arte. peribili presso le librerie delle donne, Oltre Autoritratto, e i due fascicoli o direttamente presso la casa editri- del Maestri del colore, dedicati a ce loiazza Baracca, 8, 20123 Mla Rousseau in. 148) e Seurat in. 178), nol. Oltre a quelli già citati ricordo: ai saggi su Marcatrée L'approdo Sputiamo su Hegel. La donna cli- letterario, merita citare l'ultimo arti- toridea e la donna vaginale (con colo del dicembre '70-La critica e tiene anche il Manifesto, Sessuali poteres, in Nac, Notiziario Arte tà femminile e aborto, Significato Contemporanea,n.3. led. Dedalol, dell'autocoscienza nei gruppi e il contributo al catalogo della mo femministi), '74:E' già politica stra.Identité italienne. L'art en Italie (contiene di Carla Lonzi Itinerari di depuis 1959, Beaubourg, 1981. riflessione) 77: La presenza del- Quest'ultimo si motiva, dopo più di l'uomo nel femminismo contiene 10 anni di assenza dalla professione, di Carla Lonzi Mito della proposta non tanto perché, negli anni '60 ha culturale). In un unico cofanetto so no acquisibili la ristampa di Autori tratto e la vita di Carla Lonzi di Marta Lonzi e Anna Jaquinta. Alle donne di Rivolta femminile si deve la cura delle opere pubblicate postu me, la ristampa di quelle edite, la conservazione nell'Archivio di Rivolta dei document: oltre owiamente, ed e di più, la continuità di una pratica che ebbe in Carla Lonzi una inesauri- bile e autorevoie fonte. presa di coscienza. Cosi se per Lonzi malferto artisti afora ignoti e or con il 70 termina la sua attività di cri tica d'arte, non cessa certo la sua in terrogazione sull'arte, il suo pensiero anzi si rafforza e approfondisce, gra- zie a quell'originale modo di pensare che è l'autucoscienza. Di questa pra tica di pensiero - a partire da se, dal vissuto, risignificare il mondo-siso no avute in questi anni molteplicii to quell'esperienza: «Una futura co- Scienza e non una complice negli an- ni 60 faceva il suo ingresso come critica d'arte nel campo della creativi tà(da Biografia di Marta Lonzie An- na Jaquinta in Scacco ragionato). Ma della sua riflessione sull'arte sono documenti importanti Assenza del la donna dai momenti celebrativi Carla Lonzi nell'obiettivo di Ugo Mulas Lonzi, il taglio del sé per rileggere il mondo
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