A TRATTAZIONE procede
serrata e si basa su una ri-
cerca approfondita di dati
e di fatti. Solo, qua e là, qualche
corto circuito nelle frasi, qual
che aggettivo espressionistico e
un filo a di autobiografia
nelle note. Non c'è nessuna con-
cessione al gusto per lo scrivere
bene tradizionale, nessuna delle
inutili frasi di raccordo che
spesso riempiono le tesi di lau-
mba. L'insegnamento di Longhi.
dunque, non esigeva l'imitazio-
ne di inimitabili forme dell'e-
spressione, legate ad altre gene
razioni e ad altre esperienze, ma
implicitamente riusciva ad esor
tare alla ricerca dei modi più ef-
ficaci per esprimere certi con
cetti
I Rapporti tra lo scena e le arti
tigere eller fem
non sono solo un libro fatto di
altri libri, e non tanto per via del
l'argomento. Carla Lonzi, anche
per ragioni di anagrafe -era nata
a Firenze nel 1931 - purtroppo
ha avuto la possibilità di vedere
dal vero ben pochi degli spetta-
coli che ricostruisce. Il suo cam-
po non sono le sale dei teatri, ma
i loro archivi storici, alle cui
condizioni di fatiscenza dedica
una pagina bellissima, che in
più casi è ancora vera. E' una
specie di giro d'Italia tra gli sga-
buzzini con i topi e le cimici
dell'Opera di Roma, il gran di
sordine della Fenice e la ssi-
tuazione caotica del San Carlo:
e su questo motivo, con un so-
Spiro civile e prima di una cita
zione di Auden dal programma
di sala del Rake's Progress, si
chiude, senza retorica, il grande
libro di Carla Lonzi.
il manifesto
AGOSTI DALLA PRIMA
Carla Lonzi,
il teatro della vita
grandi spettacoli di regia ruissl.
Il bilancio della situazione ita-
liana e fitto di novità e pieno di
punti di vista personali, da un
singolare excursus dannunzia-
no all'apprezzamento per Sironi
O a uno schizzo su Sensani o a
un invito a meglio comprendere
il ruolo di Marussig. Ma il valore
di questo libro non sta nelle sin-
gole riscoperte né nella loro
somma, ma nemmeno in un
astratto rimpianto per la scono
grafia dell'eth barocca dove le
sembrava che stesse la tradizio
ne vera del teatro.
ELL'ULTIMA parte del testo
il materiale raccolto negli
archivi dei teatri lascia il
posto ad un sistema di intervi.
ste e di colloqui con gli artisti,
adata l'estrema genericità della
critica teatrale in materia. E'
qui che va in lavorazione il me
todo critico, fondato sul contatto
personale, che reggerà l'Autori-
tratto del 1969. In questo libro,
che è il più bel libro di arte con
temporanea degli anni sessanta,
Carla Lonzirlunisce quattordici
artisti per una sorta di cena lette-
Taria, riedizione morale e rivolu.
zionaria dei Deipnosofisti di
Ateneo o dei Saturnali di Ma.
crobio
Colpisce il tempismo della
scelte del presenti (da Kounellis
a Paolini), il ritmo naturale del
dialogo, la felice scelta delle il
lustrazioni, l'acutezza delle ri-
flessioni sulle Vite visarlane: in-
canta Pascali che entra in scena
con un «A me piace il mare... a
me piacciono le bestie...: , vi-
sto che era morto pochi mesi pri
ma, poteva suonare già come l'e-
vocazione di uno spettro. Ma
grava su tutto il senso di un con
gedo necessario dagli artisti e
dal loro mondo ora che il ruolo
della critica, ridefinito per sem
pre, richiedeva altri impegni, e
ne viene dunque, l'anno succes-
sivo, Sputiamo su Hegel. C'è
una sostanziale coerenza di pen-
siero, e non solo di filosofia del
la vita, in questo passaggio, co-
me è ribadito in un testo della
sorella di Carla, Marta, premes-
so all'edizione dei Rapporti
ROPRIO verso la fine della
vita, a cavallo tra gli anni
settanta e gli ottanta, si ria
pre spazio per la ricerca storica,
anche se la parola stessa ha or-
mai mutato significato. Nel frat-
tempo le vicende dell'arte con
temporanea hanno confermato
le schierature di valori sostenute
con vistoso anticipo da Carla
Lonzi, ma non è quello il campo
che le interessa. Come da un'esi-
genza interiore nasceva la ricer-
ca sulla scenografia e sul mondo
del teatro delle avanguardie, in-
teso probabilmente come zona
di libertà espressiva, cosi ora l'e-
splorazione dei circoli delle Pro-
ziose del Seicento francese di-
venta il contraltare del gruppo
ki..
Grande Mademoiselle e Made-
leine de Scudéry finisce la Vita
di Carla Lonzi, esemplare come
quelle delle Sante che leggeva
da ragazzina.
Carla Longi
RAPPORTI TRA LA SCENA
ELE ARTI FIGURATIVE
DALLA FINE DELL'800
Olschk
pp. XX + 190. £. 115.000
la talpa libri
giovedi Il gennaio 1996
MARIA LUISA BOCCIA
Forse è vero per chiunque, como o
donna, abbia scritto e pubblicato non
per mestiere, ambizione intellettua
le, ma per acquisire e comunicare la
sua piccola verità. Certo è vero per
Carla Lonzi non c'è scritto cheap
paia o sia, almeno in parte casuale,
ovvero debitore a qualche obbligo,
opportunità, convenienza. Neppure
la sua tesi di laurea, che rifiuto di rie-
laborare a fini di pubblicazione, co-
me Roberto Longhi le propose, con
siderandola un'esperienza conclusa
Eppure l'interesse per il teatro, nato
in un soggiorno a Parigi nel '52 e che
motivo quella sua prima ricerca, lor-
troviamo fortemente motivato nell'ul
timo impegno della sua vita, rimasto
incompiuto, lo studio sulle Preziose
che si proponeva di pubblicare colti
tolo Armande sono io! -un classico
della psicologia nella linea persegui-
ta dall'autrice. Imateriali da leirac
colti sulle Preziose sono stati pubbli
cabine 92, con il titolo da lei scelto,
nella collana Prototipi degli Scritti
di Rivolta femminile, a cura di Marta
Lonzi, Angela Di Carlo e Maria Delf-
no. Accompagnalibro la cassetta
del colloquio tra Lonzie Anna Piva,
del 18 marzo '81, ed è una vera emo
zione, farsi guidare dalla sua voce
nella scoperta di legami, passaggi,
intermittenze, che segnano il biso
gno di tara storia, non per ripetere Dagli scritti di critica d'arte
al «Manifesto di Rivolta femminile,
non ripeterlo, un bisogno che nasce
dal vissuto, e dal momento particola
da 79 momento in cui avete a ne nel segno dell'autocoscienza
re alla ripetizione, e allo stesso tem
po-riprendere i punti teorici di cui mi
sento responsabile
Due brevi annotazioni tratte daar
mondesonaantono di congiunge
re questo momento maturo agli inte.
ressi e scritti sull'arte che precedono
il feminismo. Cosi riassume le con-
vinzioni delle quali si sente personal
mente responsable: -L'arte si fa nel
modo in cui è stata fatta dall'uomole
si ripete nel modo in cui è stata ripe.
tuta dalla donna)... La liberazione
della donna dalla vecchia identità
porta alla fine dell'arte come è stata
concepita finora. Infatti presa co-
scienza del perché lei stessa si indi
rizza al'arte promossa dal'uomo, da
questa stessa rivelazione perde lin-
centivo e l'uomo-perdendo la donna
come aspirante-perde la certezza
della sua
opera. In fondo non è cosi
sbagliato parlare di castrazione: un
simbolo dovrebbe partire, il fallo ap
punto. E a proposito del teatro: Ca
pivo che il teatro metteva in scena
proprio delle posizioni della vita. Non
è come il romanzo che fitra tutto at
traverso l'autore, è molto soggetti
vizzato. Capivo che il teatro deve ri-
flettere delle cose della vita e quindi
deve riflettere dei dialoghiveri.....
Quando nella primavera del '70 Lonzi
inizia con Carla Accardi e Elvira Ba
notti l'elaborazione del Manifesto di
Rivolta femminile, la sua vita cond-
sce una discontinuità radicale. Forse
per nessuna come per lei è stato cosi
profondamente vero che l'inizio di
questa esperienza ha rappresentato
un taglio, a partire dal quale niente è
rimasto inalterato. Ma un taglio, non
azzera, non toglie significato al pri
mas, piuttosto lo attribuisce, poiché
riordina e riconnette eventi, parole,
passionie esperienze con il filo
terpretazioni, ma la si conosce so- della manifestazione creativa
prattutto attraverso divulgazioni maschile (in Sputiamo su Hegel,
semplicistiche e fuorvianti del'espe Scritti di Rivolta femminile, '74) e Vai
rienza del manifeministi dei '70. pure. Dialogo con Pietro Consa
Gli scritti di Carla Loni sono, al con gra, Prototipi, Scritt Rivolta fem-
trario, il testo dell'autocoscienza. minile, '81. Numerosi e significativi
Tutti, compresi i testi teorici del riferimenti in Taci, anzi parla. Dia-
femminismo, o le poesie (Scacco rio di una femminista, Scritti di Ri-
ragionato, Prototipi, Scritti di Rivol volta femminile, '78. Quando Carla
ta femminile, '85); perfino Autori- Lonzi decide che la sua estraneità al
tratto, 1 lbro-convivio, scritto con le le istituzioni cultural, ai ruoli profes
parole, montate liberamente, raccol- sionali, ai meccanismi di riconosci-
te in colloquicon 14 artisti, dal 65 al mento sociale codificati, è segno
'69 (ed. De Donato, '69). Non è un ca non lo non solo di una esclusione,
so che Lonzi tornerà più volte su quema di una più radicale e effettivam
sto testo, sul suo rapporto con gli ar- proprietà tra la sua parola, la comu
nicazione e il riconoscimento pubbli
tisti, sulnesso per leiessenziale tra
coscienza e creatività, affatto distin co che cerca, e le forme esistenti,
to da quello opera-istituzioni culturali sceglie contestualmente di creare i
spettatore. Insomma come è impos- mezzi corrispondenti alla pratica di
sible comprendere l'originale contri-
Rivolta
femminile. Cosi il gruppo fem
buto che Lonzi ha dato alla compren minista più rigorosamente centrato
sione dell'arte contemporanea le più sull'autocoscienza è anche il primo
in generale del posto dell'arte nelle gruppo che sperimenta l'essere im-
relazioni umanel, senza gli scritti prenditrici di se stesse. Coni ibretti
femministi, cosi è difficile capire a verdi-nasce la prima casa editrice di
fondo il suo femminismo-vorrei dire donne, con un progetto editoriale
in fedeltà ale sue piu autentiche moti- coerente alla pratica del gruppo
vazioni e radici - senza conoscere le Itesti di Carla Lonzi sono ancorare.
sue poesie ei suoi scritti sull'arte. peribili presso le librerie delle donne,
Oltre Autoritratto, e i due fascicoli o direttamente presso la casa editri-
del Maestri del colore, dedicati a ce loiazza Baracca, 8, 20123 Mla
Rousseau in. 148) e Seurat in. 178), nol. Oltre a quelli già citati ricordo:
ai saggi su Marcatrée L'approdo Sputiamo su Hegel. La donna cli-
letterario, merita citare l'ultimo arti- toridea e la donna vaginale (con
colo del dicembre '70-La critica e tiene anche il Manifesto, Sessuali
poteres, in Nac, Notiziario Arte tà femminile e aborto, Significato
Contemporanea,n.3. led. Dedalol, dell'autocoscienza nei gruppi
e il contributo al catalogo della mo
femministi), '74:E' già politica
stra.Identité italienne. L'art en Italie (contiene di Carla Lonzi Itinerari di
depuis 1959, Beaubourg, 1981. riflessione) 77: La presenza del-
Quest'ultimo si motiva, dopo più di l'uomo nel femminismo contiene
10 anni di assenza dalla professione, di Carla Lonzi Mito della proposta
non tanto perché, negli anni '60 ha culturale). In un unico cofanetto so
no acquisibili la ristampa di Autori
tratto e la vita di Carla Lonzi di
Marta Lonzi e Anna Jaquinta. Alle
donne di Rivolta femminile si deve la
cura delle opere pubblicate postu
me, la ristampa di quelle edite, la
conservazione nell'Archivio di Rivolta
dei document: oltre owiamente, ed
e di più, la continuità di una pratica
che ebbe in Carla Lonzi una inesauri-
bile e autorevoie fonte.
presa di coscienza. Cosi se per Lonzi malferto artisti afora ignoti e or
con
il 70 termina la sua attività di cri
tica d'arte, non cessa certo la sua in
terrogazione sull'arte, il suo pensiero
anzi si rafforza e approfondisce, gra-
zie a quell'originale modo di pensare
che è l'autucoscienza. Di questa pra
tica di pensiero - a partire da se, dal
vissuto, risignificare il mondo-siso
no avute in questi anni molteplicii
to quell'esperienza: «Una futura co-
Scienza e non una complice negli an-
ni 60 faceva il suo ingresso come
critica d'arte nel campo della creativi
tà(da Biografia di Marta Lonzie An-
na Jaquinta in Scacco ragionato).
Ma della sua riflessione sull'arte sono
documenti importanti Assenza del
la donna dai momenti celebrativi
Carla Lonzi nell'obiettivo di Ugo Mulas
Lonzi, il taglio del sé
per rileggere il mondo