il manifesto
la talpa libri
Passione della politica come scienza.
Montesquieu secondo Althusser
natura, ciò che lo fa essere qual
è, e il proprio principio, la pas
sione che lo fa agire. Ma si ri-
schierebbe la tautologia - in una
palla che rotola ogni punto della
sfera passa dal basso in alto per
poi tomare in basso e cosi all'in-
finito, insiste Althusser-se ci si
l'interazio-
ne tra i due elementi. Il percorso
di Montesquieu mette capo in-
vece al roperimento di un termi-
ne determinante: è la forza del
principi che travolge tutto. Cosi,
pur con molte cautele. Althus-
ser suggerisce che la forza deter-
minante in ultima istanza dei
principi non sia dissimile dalla
marxiana determinazione ein
ultima istanza dell'economia .
Di certo la morfologia non è più
quella - che Althusser volle
sempre associare al nome di He-
gel-circolare.
E?
UNA FORZATURA analogi-
, a
ca, ma serve a inseguire
le risultanze di quell'an-
U
tiformalismo a cui Montesquieu
è quasi costretto dal suo metodo
di indagine. Earriviamo all'esito
più cospicuo di questa spinta
antiformalistica: schemi storio
grafici largamente accreditati
leggono la monarchia assoluta
come una forma di governo qua
si predestinata all'alleanza con
la borghesia. Ma dietro questa
lettura opera una distorsione
anacronistica: si proietta sulla
tere politico che riesce, almeno
per una fase storica, a catturare
l'interesse generale della società
e a istituirsi in autonomia relati-
va o assoluta dalle classi sociali.
Questa riflessione sarebbe ir
robustita, verosimilmente, da
un confronto con un asse decisi
vo del conservatorismo classico:
quello che vede le libertates del
l'ancien regime resistere alla
nuova - arivoluzionarias -
bertas al singolare, quella unica,
indivisibile e inalienabile. E' un
punto che Althusser vede benis-
simo, laddove il suo tentativo di
borghesia settecentesca, e maga- dissociare l'opera di Monte-
ritardo-seicentesca, l'immagine squieu, e in particolare lo Spirito
della borghesia rivoluzionaria e delle leggi, dalla successiva vi-
postrivoluzionaria. Ciò che ri- cenda rivoluzionaria francese
mane saldamente ancorato a un gli rivela un Montesquieu prote-
quadro di economia mercantile so a denunciare il dispotismo
viene stravolto nei termini di un non già per sposare la causa del
processo di accumulazione tipi- la libertà in generale e per offrire
Dal punto di vista politico cio si
co della borghesia industriale, precocemente i propri servigi ai
rivoluzionari che stanno per af-
gnifica che, cosi come è del tutto facciarsi sulla scena
della storia
implausibile un'incompatibilita ma per apparecchiare la difesa
strutturale dell'economia mer- delle
delle molte
cantile con l'ordinamento feu della colto libertà particolari
dale, è altrettanto implausibile forme di governo -repubblica,
che ogni e qualsiasi borghesia monarchia, dispotismo - il di.
entri immediatamente in rotta spotismo è infatti l'unica che
di collisione con la società feu- punti sulla sregolatezza assolu-
dale. Il borghese che si arricchi ta, perché si affida al tramonto
sce con i commerci non punta a della politica. Dell'onore, pas
reinvestire i profitti in imprese sione monarchica, e della virtù
manifatturiere, ma a guadagnar passione repubblicana, si può
si una carta d'accesso alla socie- rintracciare un codice, un patri-
tà nobiliare e, per il suo tramite monio di regole, un criterio di
all'apparato statale (i profitti so disciplinamento a cui attingere
no investiti tra l'altro nell'acqui per evitare lo scivolamento in
sizione di cariche pubbliche a una condizione totalmente esle-
cio che si muove negli immedia- ge, amorfa, magmatica. Ma qua
ti paraggi dello Stato.
le regola potrà mai essere ascrit-
ta alla paura, la passione che se-
gna il dispotismo?
Questa mancanza di canali e
filtri, questa condizione poten-
zialmente sempre alluvionale
del dispotismo, lo rende vulne.
rabile alle passioni popolari. Do
ve sono più quei corpi intermedi
che nella monarchia fungono da
cuscinetto e quei notabili
eletti
Perché tutto questo accani
mento di Althusser su un punto
cosi apparentemente periferico
- al massimo una vertenza sto-
riografica per specialisti? Perché
proiettare all'indietro l'immagi-
ne di una borghesia costitutiva
mente in conflitto con l'ordina-
mento feudale equivale ad aval-
lare l'illusione mitica di un po-
BRUNO ACCARINO
L'autore dello «Spirito delle leggi» riletto
O comprimate
ANG Althus dal filosofo marxista. Contro il mito
dello scienziato al di sopra delle parti
Montesquieu
incuminato verso il
Pour Marx, quel libro
di rottura che Cesare
Luporini volle veder tradotto
nelle edizioni di partito (gli
Editori Riuniti, allora), come a
sancire, per quel tanto di simbo-
licamente enfatico che poteva
esserci in un indirizzo editoria-
le, un titolo di ufficialità pur nel
riconosciuto carattere di etero-
dossia dell'opera. Quel tratto ir
ritante, asetticamente e ripetiti-
vamente metodologico ed espi-
stemologico, e magari ostentata-
mente non contenutistico, che
nell'Althusser degli anni '60 -
ma chissà, forse è una stagione
di cui abbiamo un ricordo defor-
mato e ingeneroso - qui appare
assente o riscattato: fatta salva,
forse, una certa tendenza lettera-
ria. quasi una cifra stilistica, a
una forma saggistica che non ri-
vela subito le proprie carte, che
differisce l'enunciazione delle
tesi forti, che carpisce l'attenzio
ne del lettore nascondendoglia
lungo gli esiti più imprevedibili
della ricerca. E che in realtà, in
questo caso, anticipa un'offensi
va a largo raggio, tesa a ripensare
tutte le forme del marxismo oc-
cidentale,
Un criterio che accompagner
Althusser fino a Lire le capitale
oltre si rende immediatamente
riconoscibile: la conoscenza
non può fondarsi su una totalità
espressiva circolare, su un'idea
di pars totalis. In Montesquieu
un governo ha infatti la propria
giovedi Il gennaio 1996
Louis Althusser
in un ritratto
parigino
di Mario
Dondero
che nella repubblica dirigono il
traffico politico? La verità è
che il dispotismo è un concetto
limite, perfino caricaturales
(Althusser), ma non per questo è
esemplato su esperienze politi-
che orientali, lontane, inaccessi-
bili: è semmai spettro e monito
di fronte a cui si trova la monar.
chia assoluta quando è sedotta
dalla prospettiva di azzerare la
politica e cancellare le media-
zioni che la tengono in vita.
I REALIZZA casi uno scam-
bio politico - cote chia-
marlo altrimenti? - tri la
nobiltà e il re, e trovo assai felice
la collocazione dell'analisi di
questo scambio nel capitolo de
dicato allo smantellamento del
mito della separazione del pote-
ri, e per esso di un Montesquieu
padre putativo di tutti i futuri as-
setti costituzionali rivoluziona-
ri. Se la distribuzione del poteri
viene pensata tton sul metro di
un generico principio civile di
equità e di progresso rispetto al-
la precedente volontà di accen-
tramento, ma sul metro di una
combinazione di potenze, lo
stanti le clausole che impedisco-
scambio assume queste fatteze:
no al sovrano di giudicare i 110-
ti solo dal loro pari, la nobiltà si
bili, che possono essere giudica-
vede tutelata dalle possibili ag-
gressioni sia del re che del popo-
lo. Equali benefici e controparti
te ne trae il re? Poter contare,
non è poco, su una nobiltà ostile
alle condizioni di abbandono e
solitudine che avvelenano la vi-
ta del despota, cioè a quelle con
dizioni che, essendo preda del
l'immediatezza delle passioni,
si sottraggono anche al controllo
del monarca. A questo punto la
scelta di campo di Montesquieu
è compiuta, e non è certo quella
di un canaldo, magari maschera-
to, della causa della borghesia
destinata a trionfare con la Rivo-
luzione
Devo sospettare un fondo di
malizia e di provocazione cultu
rale nella stravagante (dati i tem
pi) iniziativa editoriale della
manifestolibri? Stretti come sia-
mo tra un universalismo spesso
clamorosamente bocciato dagli
eventi quotidiani, e un plurali-
smo talvolta apertamente vez-
zoggiato dalle forze più retrive e
conservatrici, rischiamo di di-
menticare che, se la zattera del
1989 è troppo ecumenica per es-
sere interamente affidabile, pur
troppo anche quella del 1789,
che peraltro ha sempre traballa-
to, è in balia di parecchi marosi.
ei due secoli intercorsi non ga-
rantiscono affatto una naviga
zione tranquilla. Ma continuo a
pensare che la sfida
filosofica
più attraente sia quella di un
nuovo universalismo, magari
sfrondato di parecchie ingenuità
e di molte zopple
Louis Althusser
MONTESQUIEU, LA POLITICA,
LA STORIA
acuradi Aberto Burgio
manifestolibri
pp. 156. £.22.000