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Rassegna stampa, Oggetto 357

Lonzi Marta18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italia

  • Titolo: Rassegna stampa, Oggetto 357
  • Creatore: Lonzi Marta
  • Data di creazione: 18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001
  • Trascrizione:
    fendeva il nuovo cercava potepla riservate, piu clandestinen garlo, ma non aveva e clandesti spetto alla normale vita borghese nita, molto legata apli artisti, col Pero potevi avvertire uno spirito laborando di quando in quando Il giudizio é sempre più netto: Degas non può essere definito pla battagliero, tomando da all'Approdo, la rubrica culturale Roma mi sembrana di tornare al un impressionista. Ma alloro, qual è il suo vero ruolo nel com- radiofonica, perché Ungaretti la fronte. E poil'amore perl'arteriu. proteggeva. Ma era il solo sciva a coinvolgere le persone piu mino dell'arte? Certo molto più ampio, come emerge dal Dos- Anche Carluccio è stato un insospettate. Una delle più belle critico sier di febbraio a lui dedicato. In questo numero, inoltre: Emcritico d'arte per la Gasserra nelle collezioni italiane l'hanno espressionismo tedesco a Parigi. a del Popolo, fondatore della gal- fatta i fratelli Poro, gli editori del leria "La Bussola", animatore di l'orario ferroviario numerose bellissime mostre trai Leilosa che il Living Theatrela primi a portare in Italia Kan compagnia teatrale americana al dinsky e Klee: conosceva l'attuatemativa più interessante che si lità internazionale come nessun sia mai vista si è fermato quattro altro. Scriveva in maniera splen mesia Torino? Eche Chet Bakere dida. Gli mancavano pero la pas rimasto quasi un anno, insieme sione e il gusto per gli artisti più con Gerry Mulligan, trattenuti da giovani, di rottura gli appassionati di jast? Semm ripensarci Maall Giuseppe Bertsso, legata adaltre epoca tutto condarealla gallerie famose in Europa, come La Kahnweilere che solo nel 1959 hatenuto 18 esposizioni eralere de della "Bussola" di Renato Gis sl. Ouesto Gissi era un libraio, un formidabile che ha aper to e chiuso gallerte non so quante per le novità artistiche. Tutta 1 arte internazionale è passata at traverso le sue mani. La sera, dopo le dieci, si andava nella sun libreria di via Poa mangiare gli gnolotti Come a Roma nelle trattorie del centro Era una cosa un po' diversa. A Torino non c'è mai stato un Cesa retto, non esistevano luoghidep sati dell'arte. A Roma ti sedeyi da Capi meglio e prima di tutti gli in quarto d'ora conocevitulu. Rosati a dopo GIUNTI To certi dagli Agnelli. Naturalmen sli Inventori dell'happening. Su to e' lata qualche eccezione vevo esposto nella miagalleria La Farina, maestro del carroz Scuola di Atene, da Raffaello pub zieri, che finanzio la nostra pri immaginare, contro ma mostra Nuova Marziano Bernardi gran Negli anni Settant en la e grande avversario dell'arte d' Torino, insieme con numerosi vanguardia. Due stroncature me. altri che si occupavano d'arte: morabili, ma anche due pezzi fuga in massa. Che cosa era molto belli, perche lo scontro era che di livello Avessero saputo scrive- Lecittà, come i paesi e le filo recomelui moltiteoricie difenso sofie, hanno un foro ciclo. Da un certo tipo di battaglia fosse vin cul hesta inten prima, taorache nelle case entravanoi Burrie i Fontana. Dall'altra che clima battagstenza la spinta propulsiva di Torino si perché molti di noi erano stati fosse esaurita: la chiusura della partigiani o comunque avevano Galleria Civica fu un segnale in vissuto anni memorabili, con grandi speranze e promesse de e questo senso, C'era anche dell'altro. Stavo rinnovamento. In questo Torino espo- era diversa dalle altre città italia organizzando una serie di ne e la diversità si rifletteva ovun- co Diego Novelli, una persona que, nell'arte, nella politica, nei perbene, giornali. La Stampa, con De Be- nedetti direttore, era il miglior l'intera operazione sarebbe che sta quotidianodalia. Anche l'Unita la sovraintesa dal vicesindaco, diretta da Luciano Barca, nella quel socialista, il Biffi Gentile, sua edizione torinese era menoal polcoinvolto in storie di tangen lineata i comunisti torinesi sono ti. Allora compresi che era arri statii primia non usare pla laqu vato il momento di partire zione"-e a portarlo a Torino. Ma ha anche invito per la prima vole ta De Kooninge Pollock.chepure non vedo inclusi nella mostra. In tutti i partecipanti, quest'esposi- zione finisceacoda di pesce conl' Arte Povera Italiana. Ma Torino era molto più internazionale..... Ricordo vagamente che uno del gruppo Gutal dipingeva con Valletta era completamente sordo all'arte dell'avanguardia credo sordo a qualsiasi arte. Gli altri pensavano sempre a Caso rati. Non si muovere quasi nulla all'arrivo della Pop Art os Sia fino al ritorno del figurativo , nedopante. A compra- recome ad interessarsi, erano milanesi, Paolo Marinotti, il proprietario della Snia, che ve niva sempre ai nostri convegni nezia, delle esposizioni migliori pedro Shiraga: è stato uno de nin Cillum C'erano tipi incredibili come Pinot Gallizio, critici come Carla Lonzi, Luigi Carlucci, artisti come Mertz e come Burri Da oggi a Torino una mostra al Castello di Rivoli dedicata al gran fermento delle arti dal 1950 al 1970 Quell'avanguardia sul Po di STEFANO MALATESTA la Repubblica giovedi 4 febbraio 1993 TE Torino - Oggi dove lo trovi uno come Pinot Gallizio dice Luciano PistolPri ma, farmacista ad Alba, pe- scatore partiene al inventato due tipi di pasticche, i nevrine. ha Sappini", blanc de pasticche Poi pittore situazioni sta, dopo aver conosciuto Asger Jorn, il pittore danese. In un'epo- ea in cui gli slogan erano pane e lavoro" lui invento: "Per un mon do peggiore". Credo anche che 13 L'immaginazione al potereo slogan degli studenti francesi del 68, poi passato in Italia, sia suo. , no negli anni coperti dalla mostra inaugurata oggi al Castello di Ri voli (Un'avvenner internazionale a cura di Germano Celant, Paolo Fossati elda Giannelli tira fuori una foto grafia con Gallizio molto elegan te, i bafili neri e curati, che legge il Congresso Mondiale degli Artisti Liberi, tenuto ad Alba nel 1956 Guardi la faccia del sindaco, che sta pensando: "Questi sono mat- ti" Gli altri accanto a Gallizio sono degli artisti stranieri, stralu nati perche nessuno di loro parla va una parola d'italiano. Dopo l' Taurone siamo stati per le vie di Alto, il gonfalone della citta con le medaglie in testa. E non ti yado ad incontrare, mentre la vo, un partigiano di quelli intran sligenti che avevo conosciuto in montagna. La mifa: "Macosasta facendo? Ed io: "Non lo so. Un uomo formidabile Pistol continua a raccontare di quel periodo che ricorda molto Vivo Gallixio conosceva bene Sandberg, il direttore dello Ste- dlijk Museum di Amsterdam, il primo museo a realizare mostre di artisti viventi. E andava ad e. sporre a Parigi da Drouin, come dire una delle prime gallerie euro pee, Torino viene sempre vista e studiata in funzione della mono cultura industriale Fiat. Ma estat anche un centro straordinario per l'arte internazionale, un luo Stissimo, dopo la fine dell'egemo nia e del culto di Felice Casorati. partecipato artisti, palleristi, criti. ci, con personalita molto spicca te: eccentrici come Gallizio intel ligenti Lonxifinissi mi conoscitori come Luigi Car luccion Carla Lonzi era un critico, mi sembra allieva di Longhi. Poidi ventò una femminista notissl. ma citta una forte intensita... Egli artisti Mario Merte esordisce dal 1954, Alberto Burri expone nel 1957. Io ho inaugumto la mia gal leria, "Notizienel 1957 con una mostra di Wolse poi di Jorn. Fon- tana e Piero Manzoni arrivavano da Milano e Tano Festa, che str namente non vedo tra i pittori e sposti in questa mostra al Castello di Rivoli, da Roma, E Michel Taple, che poi ha a perto International Center of Aesthetic Research? «Era il nipote di Toulouse-Lau. Tecla weenstocratico crored arte ed eccentrico, che andava sempre a messa alla Consolata, la shiesa degli ex voto Giravainco pello e monocolo, fumando un's vana. Viaggiavacontinuamente e stato lui a scoprire in Giappone il gruppo Guta - che vuole dire IMPRESSIONISTA? NO GRAZIE Il numero di FEBBRAIO è in edicola. RT LA RIVISTA D'ARIE PIU LEITA IN ITALIA lifica di "traditore" per Tito operi socialdemocratici, com'era quasi dobbligo Se vuole, la diversità si può stendere ad un altro centro Ivrea, le cui irradiazioni arrivano fino a Torino. Gli operai della Olivetti vevano la mensa, le docce e la sala per la commissione interna dove si poteva prendere il té, traguardi impensabilialtrove. Il pianourba nistica del Canavese è stato stu- diato e progettato dai migliorar chitetti italiani, Piocinato e altri Alcune delle migliori intelligenze italiane hanno lavorato per quell' uomo incredibile che è stato A. driano Olivett. A Torino tutto questo si sentiva Una fuga in massa Ho l'impressione pero che l'a pertura e la diversità abbiano funzionato spesso a comparti. mentistagni. L'Elnaudi, la citta della del sapere di sinistra none maisembrata molto interessan- te all'arte. vero, l'Einaudi, straordina ria casa editrice, era abbastanza indifferente a quello che di nuovo si stava facendo nelle arti visive. Eccessivamente pui, con qualche fissazione di troppo!! suoi uomini non facevano che È petere "Lukacs. Luktes". Eppure Giulio Einaudi ogni tanto compa riva alle nostre esposizioniencia- doravamo Massimo Mila. Il map porto tra musica e arte, tra musica alta e anche musica popolare el pittori, è stato sempre più stretto 11 "Piper di Torino, per dire, era un Piper speciale, dove la sensi esibivano artisti come Pistoletto Gilardi, Paolini Anche i collelonisti torines non si sono subito mostrati ge- nerosi. Per lungo tempo hanno tenuto chiuso il cordone della borsa
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