Il parigino Valadon ben rappresenta quel gruppo maggioritario di pittori che nella seconda metà del diciannovesimo secolo costituisce il fulcro dell’arte francese corrente, lontano dall’innovazione degli impressionisti e tuttavia capace di creare opere significative. Jules frequentò spesso il Salon di Parigi e ne venne più volte premiato. Fu dunque pittore di buona fama, autore di scene di genere, ritratti, nature morte. Era noto per il desiderio di imprimere alle sue invenzioni un’attitudine pensosa, romantica, quasi triste. Questo stile si conferma esattamente nel dipinto che qui ammiriamo. La giovane ragazza, dall’aspetto di bohémien, sembra meditare sotto una luce che la illumina dall’alto, rivelando tutta la bellezza della sua fisionomia e dei suoi capelli. Al contempo gli occhi si aprono ad una malinconia che è in contrasto con l’età acerba. La pennellata è estremamente efficace e tratteggia con sveltezza, vigore e ottimo senso del colore i diversi particolari della veste e del corpo. Non si può parlare di impressionismo, perché il tratto rimane fondamentalmente ottocentesco e conformista. Questo non impedisce a Valadon, tuttavia, di perfezionare un’opera di grande efficacia e di sapiente vibrazione sentimentale.