Sulla torre, sopra il quadrante dell’orologio, appare una tettoia di marmo che lo ripara. Al di sotto della tettoia vi erano dodici tondi affrescati che presentavano altrettanti ritratti di uomini dotti nelle arti del quadrivio, ovvero la geometria, l’aritmetica, la musica e l’astrologia. Uno di questi tondi fece posto in seguito alla sfera metallica della Luna. Tutti sono purtroppo molto ammalorati e la maggior parte è totalmente illeggibile, anzi sparita. I quattro conservati in modo migliore stanno in alto, proprio sotto la tettoia. Probabilmente di epoca affine è il resto d’affresco che appare all’interno della torre, nella sala dove opera il meccanismo che si innesta nel quadrante. Ritrae una donna dall’aspetto severo, situata a destra dell’innesto medesimo, bella e bionda. Difficile capire se si tratti di un personaggio storico o, più probabilmente, di qualche raffigurazione simbolica relativa allo scorrere del tempo. Fra la donna e l’innesto sopravvive anche un altro frammento di dipinto, un abbozzo che forse doveva costituire la sinopia per un affresco successivo: qui vediamo tracce di vegetazione e un grande braccio levato, quasi come una lancetta.