Tommaso Bertarelli (1837-1924), grand'ufficiale, industriale chimico-farmaceutico, banchiere, Presidente del Consiglio Superiore della Banca d'Italia, membro di diversi Comitati, tra cui anche la Delegazione dei Palchettisti del Teatro alla Scala, in cui si prodiga per la la trasformazione del celebre teatro lirico in Ente Autonomo. A lui si deve l' "Officina Nazionale di Protesi" per la fabbricazione di arti artificiali, necessari per i mutilati e invalidi di guerra. Promotore in Italia dell'industria telefonica sia come impiantistica sia come produzione degli apparecchi, è anche consigliere in due importanti enti: la "Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo" e la"Società Italiana per l'Industria dello zucchero indigeno". Ancora in vita beneficia con 200.000 lire la sezione foto-radioterapica dell'Ospedale Maggiore, seguendo l'esempio dei fratelli Luigi e Ambrogio (celebre medico dermatologo, ideatore dei reparti dell'Ospedale Maggiore per le cure delle malattie della pelle). Alla sua morte i fratelli incrementano con un lascito di 150.000 lire, genericamente indicato nel testamento a fini "benefici o culturali" la donazione fatta in vita dal loro congiunto in favore di questa sezione dell'Ospedale. La commissione del ritratto era stata affidata a Giuseppe Amisani quando il benefattore era ancora in vita e il pittore esegue quindi gran parte del dipinto dal vivo. Lo ritocca post mortem e, al momento della consegna, la famiglia, entusiasta "sia per l'impressionante somiglianza sia per l'accurata esecuzione", offre un compenso di 10.000 al posto di quello di 2.200 pattuito dall'artista col Consiglio ospedaliero.