Presentata nella mostra d'esordio di Boetti alla galleria Christian Stein di Torino nel 1967, l'opera si collocava con assoluta autonomia nel contesto di altri lavori ugualmente indipendenti e chiusi in se stessi. Alla scelta di un materiale elementare, Boetti fa corrispondere una forma altrettanto semplice, atta a visualizzare la spinta provocata all'interno del rotolo dall'azione di avvolgimento dei cartone su se stesso. La mancanza di relazioni interne e di rimandi metaforici garanti a questa e alle altre opere di Boetti del 1966-1967, impegnate soltanto a manifestare la propria esistenza, di poter essere annoverate tra i primi testi dell'Arte Povera
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