Thomas Hirschhorn
Nato a Berna, Svizzera, nel 1957.
Vive e lavora a Parigi, Francia.
Grafico di formazione, Thomas Hirschhorn ha continuamente ridefinito le regole della scultura con un lavoro caratterizzato dal suo impegno verso un pubblico non esclusivo. È noto per le sue sculture di “presenza e produzione”, che richiedono la sua partecipazione continua nel luogo destinato all’opera per tutta la durata di ogni progetto. Con questa etica personale di intenso impegno, Hirschhorn cerca di inventare valori artistici propri. L’utilizzo di materiali poco costosi e di uso quotidiano riflette il suo desiderio di desublimare l’arte. Fra le sue prime sculture si trovano altari site-specific, monumenti e chioschi dedicati all’opera di filosofi e artisti con i quali si identifica. Questi siti temporanei di incontro invitavano il pubblico a partecipare a processi di apprendimento collettivo in cui la nozione di scultura si allargava dall’oggetto all’evento.
Nel suo nuovo lavoro, Roof Off (2015), presentato alla 56. Biennale di Venezia, Hirschhorn prosegue sul filo delle indagini artistiche che hanno già prodotto in precedenza, con sculture da soffitto come Break-Through (2013) e Hohere Gewalt (2014). La sua ultima opera enfatizza drammaticamente il senso di gravità dello spettatore in quanto sembra sfondare il tetto del Padiglione Centrale della Biennale. La sua forza irresistibile acuisce l’attrazione verso il centro dello spazio e attira i visitatori, che non sono più in grado di mantenere una distanza di sicurezza: si ritrovano obbligati ad affrontare elementi che prima erano nascosti alla vista. L’utilizzo da parte di Hirschhorn di brani di testo come semplici materiali sottolinea che Roof Off va vissuto nella sua potente materialità più che compreso come concetto. Con la sua palpabile energia, la scultura comunica l’esigenza implacabile dell’artista di produrre un’arte che rispecchi il suo motto programmatico: “Qualità no! Energia si!”.
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