Scatola a forma di parallelepipedo con spigoli smussati, coperchio bombato ad incastro. Il coperchio, quasi interamente coprente, è dotato di una lacuna trilobata lungo il bordo di ognuno dei lati lunghi, atta a favorirne la presa e il distacco dal recipiente. La decorazione, che copre totalmente il coperchio, spicca in tonalità bruno-dorate sul fondo di lacca nera 'rōiro-nuri': l’effetto bruno è dato da un finissimo 'maki-e', contrapposto alla piena doratura. La tecnica 'maki-e', “pittura cosparsa”, consiste nel polverizzare del metallo prezioso in densità variabile su un fondo o una decorazione di lacca ancora fresca. In primo piano, corolle rotonde di crisantemi ('kiku') si alternano a motivi tripartiti di paulonia ('kiri') secondo il tipico stile Kōdaiji. Completano il disegno, in secondo piano, dei raggruppamenti di erbe e fiori autunnali. Gli stessi insiemi floreali decorano anche il recipiente in corrispondenza delle lacune del coperchio. La base è laccata “a buccia di pera” ('nashiji'); l’interno della scatola è invece nero.
Il 'ryōshibako', letteralmente “scatola della carta”, è un cofanetto atto a contenere la carta da lettere e i documenti. Insieme al completo da scrittura ('suzuribako') e a un basso tavolino, questo tipo di scatola era tra quegli oggetti in legno laccato indispensabili per l’uomo raffinato che voleva dedicarsi alle arti della poesia e della calligrafia.