San Giorgio di Lydda, a cavallo, trafigge con la propria lancia il drago e libera la fanciulla che era prigioniera. La scena leggendaria fu accreditata da Giacomo da Varezze ne "La Legenda Aurea"(1358). In alto a sinistra sopra le mura della città, una donna assiste alla scena. Qualche autore accredita l'ipotesi che il dipinto sia dovuto alla magnificenza di Barnabò Visconti, duca di Milano, che in una delle sue soste a Borgo San Donnino assieme ad una compagnia dei cavalieri di San Giorgio l'avrebbe fatto eseguire nell'area presbiterale dell'Oratorio di San Giorgio, che era stato eretto dopo il 1317 a seguito di un legato testamentario di uno dei marchesi Pallavicino