Questa stupenda tela di piccole dimensioni rappresenta san Michele arcangelo, riconoscibile dalla spada, dalla stadera e dall’armatura, suoi attributi iconografici, che siede dopo aver sconfitto il maligno, schiacciato sotto i suoi piedi. Benché l’opera sia arrivata in Ambrosiana solo agli inizi del ‘900 e non si conosca il committente, non va dimenticato che Giulio Cesare Procaccini fu pittore assai significativo nel quadro della riforma artistica promossa da Federico Borromeo, che gli affidò opere importanti, come alcuni dei quadroni del ciclo dei miracoli di san Carlo Borromeo per il Duomo. Anche in questo dipinto di dimensioni ridotte, forse un bozzetto per una pala d’altare, possiamo comprendere quale talento e inventiva abbiano caratterizzato questo geniale artista.