In questa tavola Bernardino Campi adotta un linguaggio figurativo sobrio ed essenziale, lontano dalle ricercatezze formali e cromatiche che caratterizzano la sua produzione del decennio precedente.
Il santo è raffigurato con la tunica bianca dei certosini, mentre Guglielmo da Fenoglio, con la barba lunga e i capelli rasati, indossa l’abito dei fratelli conversi. La tavola doveva costituire l’aggiunta di Bernardino Campi al polittico con l’”Assunzione della Vergine” dipinto da Andrea Solario per l’altare maggiore della Certosa di Pavia, rimasto incompiuto.