Patella è un ipnotico narratore di favole che intesse abilmente in fitte trame. I medaglioni cosmici sono solo due brani di quella complessa fiaba siderea che l’artista chiama Mysterium Coniunctionis, un lavoro che lo impegna per undici anni durante i quali ricostruisce le rappresentazioni astronomiche del Coronelli, cosmografo del re Sole, e i “cieli aperti” del padre, il cosmologo Luigi Patella. L’opera consta di numerosi elementi che vengono scelti per raccontare una possibile “Mitocosmobiografia”. Le opere esposte sono mandala stellari al cui centro si situano rispettivamente i profili di Sal e Rond, i personaggi in cui si identificano Luca Patella e Rosa Foschi, moglie dell’artista. Qui, dal centro di due “tondi cieli”, mettono in scena il “mistero della congiunzione” degli opposti: il sole e la luna, il sud e il nord, la coscienza e l’inconscio, il maschile e il femminile. L’incontro fra
Sal e Rond dà origine a complessità, avventura, amore e pensiero; questo serve, secondo l’artista, a far girare le ruote del tempo universale e personale (cfr. PATELLA, 1984, pp. 3-8). Testo di Cristina Antonia Calamaro Bibl: L.M. PATELLA, Manière de montrer les ouvres célestes du mysterium coniunctionis, Roma 1984.