Questa Sant'Agnese - riconoscibile per la presenza dell'agnello - appartiene alla tarda maturità dell'artista. Riflette infatti le tendenze all'impreziosimento cromatico (si veda la seta frusciante del mantello) e allo schiarimento delle luci già espresse attorno al 1640 ed accentuate dall'artista dopo la morte di Reni in coincidenza con il trasferimento a Bologna nel tentativo di ereditare quel primato fino allora esclusivo del "divino" Guido. A questo dipinto è stato collegato un pagamento per una Sant'Agnese versato all'artista in data 3 febbraio 1652 per conto del cardinale Cibo, legato di Ferrara.