La presenza della mosca, poggiata con bizzarra disinvoltura sulla fronte dell’artista, è l’elemento caratterizzante di questo singolare autoritratto. Simbolo di vita come il calabrone, la mosca dipinta sulla fronte vuole essere anche un efficace esercizio di bravura, un virtuosistico e ironico trompe-l’oeil, oltre a conferire un senso di immediatezza e di spontaneità al volto disteso dell’artista. Vestito con gilè e cravatta, capo, quest’ultimo, che ricorre raramente nell’abbigliamento di Ligabue e a cui è evidentemente attribuito un significato di affermazione di dignità personale, l’artista si presenta contro un paesaggio campestre chiuso da case e da alberi. Il cielo, di un blu intenso, si rispecchia nel colore della camicia accendendo di riverberi la barba bianca.