Questo inconsueto dipinto venne eseguio nel 1831 quando ai giardini pubblici di Milano passò un circo che esponeva con grande clamore in una gabbia un leone maschio e una tigre femmina che convivevano pacificamente. L'artista li ritrasse dal vero con grande perizia, e aggiunse a se stesso in un angolo, come testimone di questo evento. Il ritratto funge anche da firma, dato che egli è ben riconoscibile grazie all'abito dalavoro e la beretta da pittore. Il tema della belva, letto in passato come allegoria dell'arte che doma la natura, era caro al gusto romantico per l'Orientalismo.